Una bimba di appena due anni e mezzo è ricoverata dallo scorso luglio presso l’ospedale di Padova, colpita da un’infezione di Escherichia coli che ha causato una grave sindrome emolitico-uremica. Colpa del formaggio di una malga di Coredo, frazione di Predaia in Trentino, dove la piccola si era recata a fine giugno con la famiglia.
A confermarlo le analisi effettuate dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma, poi confrontate con i campioni biologici della piccola: presente lo stesso ceppo del batterio incriminato.
Escherichia coli nel formaggio di malga, la correlazione con l’infezione della bimba ancora ricoverata
Le prime analisi, effettuate a luglio dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie sui campioni di formaggio- prodotto con latte crudo nella malga di Coredo– avevano già evidenziato la presenza di “tossina Stec”. Infatti alcuni ceppi di escherichia coli sono definiti produttori di shiga-tossina o Stec. Gli ulteriori accertamenti, effettuati successivamente, hanno quindi confermato i primi sospetti: ossia che sia stato proprio il formaggio a causare la malattia della piccola. E’ bastato assaggiarlo o toccarlo per contrarre l’infezione.
Gli agenti del nucleo anti-sofisticazione avevano raccolto anche alcuni campioni della sorgente Presa Malga, che serve alcune fontane e malghe della zona, risultata contaminata e che la sindaca di Predaia Giuliana Cova aveva vietato l’utilizzo. Però i risultati, già inviati in Procura, sembrano scagionare l’acqua.
Indagato il malgaro
Per poter avere un quadro completo della situazione bisogna però attendere i risultati delle analisi effettuate su 450 campioni prelevati dai carabinieri del Nas di Trento delle altre forme di formaggio.
Verifiche richieste dalla pm Maria Colpani, che ha aperto un fascicolo d’indagine per lesioni gravissime e violazione dell’articolo 5 della legge 283 del ‘62. Ossia che vieta la somministrazione di cibi con una cariche microbiche al di sopra dei limiti di legge.
Al momento l’unico indagato resta il malgaro che, come evidenziato dalla stessa sindaca, sta vivendo giorni “terribili”.
Come sta la bambina
La bimba, colpita dalla sindrome emolitico-uremica, non è più in pericolo di vita, ma ha subito importanti lesioni. Le sue condizioni restano serie e dovrà seguire terapie mirate.
La piccola si era sentita male alcuni giorni dopo essere stata in montagna: i sintomi più gravi, infatti, tendono a manifestarsi circa 10 giorni dopo il contatto con il batterio.