Cessione dei crediti d’imposta del superbonus e dei bonus edilizi alle società partecipate e di diritto privato, è in arrivo il modello uniforme per tutta Italia. Si tratta di una delle principali via d’uscita per sbloccare i crediti dei bonus edilizi rimasti incagliati nei cassetti fiscali degli istituti bancari e delle imprese. Ad oggi, si calcolano circa 30 miliardi di euro di bonus rimasti bloccati solo per quanto concerne il 110%.

La prima a muoversi è stata la Regione Basilicata che, di recente, ha varato la legge 20 del 2023 che consente alle società partecipate e di diritto privato (tra le altre, si ricorda l’Acquedotto lucano e l’Ente per le case popolari regionale), di acquistare i bonus edilizi in modo da consentire alle banche di liberarsi dei crediti rimasti fermi da troppo tempo.

Saranno delle linee guida comuni e a livello nazionale a regolare l’intera materia degli acquisti da parte delle società partecipate. Queste ultime realizzano la compensazione dei crediti acquisiti con le imposte e i contributi da versare, in modo da ricavarne uno sconto.

Cessione crediti superbonus alle partecipate, quali novità in arrivo dal modello uniforme?

Il governo è impegnato a trovare delle convenzioni e delle linee guida uniformi, a livello nazionale, attraverso le quali le regioni dovranno muoversi nelle operazioni di acquisto dei crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi e dal superbonus. È questo, quindi, l’indirizzo che si è dato l’esecutivo dopo la legge regionale numero 20 del 2023 con la quale la Regione Basilicata ha annunciato di poter bypassare il decreto legge 11 del 2023 – di blocco della cessione dei crediti e dello sconto in fattura – e di consentire alle aziende partecipate e di diritto privato di poter acquisire quantitativi di agevolazioni fiscali. I

bonus acquisiti vanno poi compensati con le imposte e i contributi in modo da realizzare una sorta di taglio del cuneo fiscale derivante dalla percentuale di acquisto dei crediti rispetto al valore nominale.

Il nuovo indirizzo sarebbe emerso dall’incontro tra la direzione regionale dell’Agenzia delle entrate della Basilicata e i firmatari della legge regionale 20/2023, primo tra tutti Tommaso Coviello di Fratelli d’Italia. Dall’incontro emergerebbe che il “modello Basilicata” del superbonus e della società dei crediti potrebbe essere adottato presto – come sta già avvenendo – dalle altre regioni. Sulla strada dell’adozione di una legge regionale di acquisizione dei crediti d’imposta è la Regione Puglia che ha già previsto due leggi sull’argomento, presentate sia dalla maggioranza che dall’opposizione. A ruota seguono le Regioni Piemonte, Campania, Liguria e Abruzzo.

Cessione crediti superbonus modello, arriva una piattaforma uniforme di regole e criteri

Per tutte queste realtà vi è la necessità di adottare una piattaforma comune di regole e di criteri nell’acquisto dei crediti d’imposta del superbonus. Tra questi ultimi, il criterio secondo il quale, nell’acquisto dei bonus da parte delle società partecipate, si debba procedere verso quelli maturati sia sugli immobili ubicati nel territorio della regione che dell’affidamento dei lavori a imprese con sede nella regione. È questo uno dei principali perimetri all’interno del quale dovranno muoversi le società partecipate, oggetto peraltro dell’interlocuzione con l’Agenzia delle entrate.

Bonus edilizi, un nuovo tentativo per sbloccarli

Il ministero dell’Economia e delle Finanze, del quale la Regione Basilicata ha chiesto un parere prima dell’adozione della legge 20 del 2023, non ha rilevato elementi di incostituzionalità rispetto al decreto legge 11 del 2023, provvedimento di blocco della circolazione dei bonus edilizi. I margini entro i quali le società partecipate si muoveranno nell’acquisto dei crediti d’imposta dovrebbero presto indurre i vertici nazionali a mettere nero su bianco un protocollo tecnico adattabile a tutte le altre regioni.

Tra le osservazioni mosse dal ministero dell’Economia, vi è quella di rendere nota una quantificazione degli stock dei crediti d’imposta che possono essere smaltiti con lo strumento dell’acquisto dei crediti delle società partecipate. Ad oggi, nella Regione si stimano circa 200 milioni di euro di bonus incagliati.