Alla luce delle violenze avvenute negli ultimi tempi in Italia, si torna a parlare dei metodi e degli strumenti che potrebbero essere utili per scongiurare abusi di vario tipo nei confronti delle donne: è, ad esempio, il caso del bracciale anti-aggressione creato dalla startup milanese Security Watch. Come si capisce dal nome, si tratta di un bracciale che potrebbe svolgere un ruolo importante per evitare episodi di stupri o altro.

Bracciale anti-aggressione: che cos’è e a cosa serve

Il bracciale anti-aggressione è, in poche parole, uno strumento che vuole essere di aiuto a tutte quelle donne che si trovano in una situazione di pericolo. Lo scopo principale è mettere in fuga quelli che potrebbero essere degli aggressori. Serve dunque anche a far sentire le persone più sicure, soprattutto quando sono da sole.

Proprio questo braccialetto infatti, non a caso, in circa un anno e mezzo ha già “salvato” 200 donne. È un lampante esempio di come la tecnologia può venire in nostro aiuto in situazioni pericolose. A spiegarlo e a rivelarci ulteriori preoccupanti dati riguardanti la violenza contro le donne è direttamente Pier Carlo Montali, ceo e creatore di Security Watch, la società fondata a Milano nel 2019, da cui è nato il progetto.

WinLet” è uno strumento “salvavita”. Si tratta di un dispositivo che si indossa con un bracciale e che è dotato di un bottone da attivare in caso di possibile violenza. Ma come funziona esattamente? Vediamolo nel dettaglio.

Come funziona il braccialetto?

Questo strumento si può indossare comodamente al polso. Ha centro c’è un bottone da premere in caso di necessità. Così si attiva una sirena che ha un suono superiore ai 110 decibel, il quale mette in fuga l’aggressore. Ma non è finita qui.

In contemporanea lo smartphone, tramite un’app da scaricare precedentemente, invia subito una richiesta di aiuto a contatti selezionati, i quali ricevono così un messaggio di allarme. Nel testo viene indicata anche la posizione in tempo reale.

Poi un avviso viene mandato anche alla centrale operativa di Civis spa, sempre attiva. Quest’ultima, quando riceve una segnalazione, chiama subito la persona che potrebbe essere in pericolo. In caso di mancata risposta vengono avvisate le forze dell’ordine.

La batteria di questo braccialetto anti-aggressione ha una durata di ben tre anni, in modo tale che le donne e tutte quelle persone in difficoltà possono portarselo dietro senza paura che si scarichi. Il prezzo lo rende un oggetto comunque accessibile.

Il dispositivo è dotato anche di un allarme silenzioso (cioè non viene emesso alcun suono quando si schiaccia il bottone) in caso di violenza domestica.

“Ogni mese sventiamo situazioni pericolose”

A parlare oggi di tale strumento è, come anticipavamo prima, Pier Carlo Montali. Il Ceo della startup meneghina spiega che ogni mese, proprio grazie al braccialetto, vengono evitate decine di possibili violenze e abusi nei confronti delle donne. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate all’Adkronos:

Ogni mese sventiamo almeno una decina di situazioni pericolose, in questo anno e mezzo in cui siamo sul mercato italiano abbiamo chiamato più volte le forze dell’ordine, ma si tratta dell’ultimo step: la maggior parte degli aggressori viene messo in fuga dalla sirena che ha una potenza che si avvicina alla soglia del dolore per chi si trova nel raggio di cinque metri e di fatto costringe il malintenzionato a fermarsi.

Tirando le somme, in circa 18 mesi, sono riuscita a salvarsi 200 donne.  

Negli ultimi quattro mesi (maggio-agosto) abbiamo più 70% di vendite rispetto ai primi quattro mesi del 2023, nel periodo gennaio-agosto di quest’anno siamo al +130% rispetto allo stesso periodo del 2022. Ci aspettiamo di aumentare ancora notevolmente le vendite, e nel 2024 inizieremo a vendere in tutta Europa, tramite Amazon ci sono arrivate già molte richieste.

Lo afferma sempre Montali, alla guida della Security Watch.

Ad acquistare questi braccialetti sono prevalentemente donne con un’età compresa dai 18 ai 60 anni. La speranza è che i politici si accorgano presto dell’esistenza di questo strumento, come si augura Montali. Questi sostiene anche che se fosse alla Presidenza del consiglio lo regalerebbe a tutti coloro che presentano denunce di violenze sessuali o tentativi di abusi.