Giuliano Amato ha parlato della strage di Ustica, avvenuta 43 anni fa, puntando il dito contro la Francia. In un’intervista a Repubblica, l’ex presidente del Consiglio ha fatto riferimento “alla versione più credibile“, ossia quella di una responsabilità dell’areonautica francese, che avrebbe abbattuto Dc9 dell’Itavia “con la complicità degli americani”.

Giuliano Amato sulla strage di Ustica: “Si voleva fare la pelle a Gheddafi”

Giuliano Amato non ha mai creduto alla tesi della bomba collocata in una toilette ed esplosa in volo, recentemente ribadita anche dall’ex senatore Carlo Giovanardi. Nell’esclusiva intervista rilasciata a Repubblica in edicola oggi 2 settembre 2023, ha spiegato:

La versione più credibile è quella della responsabilità dell’aeronautica francese, con la complicità degli americani e di chi partecipò alla guerra aerea nei nostri cieli la sera di quel 27 giugno.

A Ustica, il 27 giugno 1980, morirono 81 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Vittime innocenti ancora in cerca di giustizia.

Il motivo? Uccidere Gheddafi.

Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione e il piano prevedeva di simulare una esercitazione della Nato, con molti aerei in azione, nel corso della quale sarebbe dovuto partire un missile contro il leader libico: l’esercitazione era una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l’attentato come incidente involontario.

La ricostruzione di Amato: “Missile sganciato da caccia francese”

Il piano escogitato per assassinare Gheddafi, però, non andò come previsto. Nell’intervista l’ex presidente della Corte costituzionale sottolinea:

Gheddafi fu avvertito del pericolo e non salì sul suo aereo. E il missile sganciato contro il Mig libico finì per colpire il Dc9 dell’Itavia che si inabissò con dentro ottantuno innocenti. L’ipotesi più accreditata è che quel missile sia stato lanciato da un caccia francese partito da una portaerei al largo della costa meridionale della Corsica o dalla base militare di Solenzara, quella sera molto trafficata. La Francia su questo non ha mai fatto luce.

“Macron può togliere l’onta che pesa sulla Francia”

Giuliano Amato torna quindi sulle reticenze dei francesi, chiedendosi perché il presidente Emmanuel Macron non intervenga su una vicenda tanto grave.

Mi chiedo perché un giovane presidente come Macron, anche anagraficamente estraneo alla tragedia di Ustica, non voglia togliere l’onta che pesa sulla Francia. E può toglierla solo in due modi: o dimostrando che questa tesi è infondata oppure, una volta verificata la sua fondatezza, porgendo le scuse più profonde all’Italia e alle famiglie delle vittime in nome del suo governo. Il protratto silenzio non mi pare una soluzione.

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