Ci sono novità per quanto riguarda la strage ferroviaria di Brandizzo: sono indagati i due superstiti della tragedia. La Procura di Ivrea ha iscritto nel registro i primi due nomi. Sono appunto quelli degli uomini sopravvissuti la sera del 30 agosto 2023: Antonio Massa, addetto di Rfi e Andrea Girardin Gibin, responsabile del cantiere.

Strage Brandizzo, indagati due superstiti: il motivo

Appena si è verificata la strage di Brandizzo, gli esperti hanno subito dato il via ad un’inchiesta volta non solo a chiarire l’esatta dinamica della tragedia – che è costata la vita a 5 operai – ma anche a capire di chi sono le responsabilità e come mai si è verificato un avvenimento del genere.

Mentre le analisi e le ricerche proseguono senza sosta, emerge la notizia che la Procura di Ivrea hai scritto nel registro degli indagati i due uomini che sono sopravvissuti alla strage avvenuta nella notte tra mercoledì 30 agosto 2023 e giovedì 31 a Brandizzo, tra Alessandria e Torino.

Il primo superstite è Antonio Massa, 46enne, addetto di Rfi che, stando a quanto si apprende, avrebbe avuto proprio il compito di vigilare sul cantiere ferroviario. Il secondo è il 52enne Andrea Girardin Gibin, responsabile dello stesso cantiere per conto della ditta appaltatrice, nonché collega dei 5 lavoratori travolti dal treno

I due uomini si sono salvati e ora risultano indagati. L’addetto di Rfi, nel momento del passaggio del convoglio, si trovava ad alcuni metri di distanza dai binari, intento a compilare una documentazione. Girardin Gibin invece, grazie ad un istinto miracoloso, non appena ha visto i fari del treno in arrivo si è gettato sull’altro binario.

Entrambi sono stati soccorsi sul posto e nelle ore immediatamente successive alla tragedia sono stati ricoverati poiché in forte stato di shock. I due però, non avendo riportato ferite, sono stati poi dimessi.

Le ipotesi

Per adesso, la Procura ha formulato l’ipotesi secondo la quale forse Massa avrebbe dovuto impedire ai 5 operai di iniziare a svolgere i loro lavori di manutenzione e di sostituzione binari, in attesa del treno che arrivava da Alessandria. Al momento l’uomo risulta indagato e saranno le indagini a chiarire le sue presunte responsabilità.

Di fondamentale importanza per adesso è anche capire che cosa è andato storto nelle comunicazioni. Per quanto riguarda invece il secondo sopravvissuto, Andrea Girardin Gibin, non sono note (per adesso) le ipotesi di responsabilità formulate nei suoi confronti.

In questi giorni inoltre sono stati sentiti come persone informate sui fatti anche i due macchinisti. Essi erano alla guida il convoglio che ha travolto gli operai a Brandizzo, nel Torinese. Stiamo parlando del 29enne Francesco Gioffrè e del 52ene Marcello Pugliese.

Secondo i primi accertamenti investigativi non ci sarebbero profili di responsabilità a carico dei due macchinisti. Pare infatti che il treno sia entrato in stazione con il semaforo verde e che il guidatore non sia stato avvertito da nessuno della presenza di uomini sui binari.

La Procura: “Gravi violazioni delle procedure di sicurezza”

I dubbi da chiarire sono ancora tantissimi e i punti di domanda non sono ancora stati sciolti. In ogni caso, secondo quanto riferito da Gabriella Viglione, a capo della Procura di Ivrea, dalle prime indagini sembrano emergere delle gravi violazioni delle procedure di sicurezza per quello che riguarda il momento immediatamente precedente alla tragedia.

Si notano inoltre, come ha reso noto il magistrato, profili di responsabilità. Ecco dunque le sue dichiarazioni a questo proposito:

Dalle prime indagini emergono delle gravi violazioni delle procedure di sicurezza per quanto attiene al momento immediatamente antecedente all’incidente. E in relazione a questo emergono già profili di responsabilità.

E ancora:

Al di là di questo gli accertamenti proseguono per verificare esattamente se e quanto possa essere considerata sicura la procedura complessiva, anche quella che stava a monte di questo momento.

Secondo la Procura di Ivrea è chiaro che quanto accaduto ha dimostrato l’inadeguatezza e l’insufficienza del meccanismo utilizzato per tutelare gli operai in lavoro sui binari ferroviari. Per questo motivo dunque, afferma il magistrato

L’evento poteva essere evitato se la procedura fosse stata seguita regolarmente. È possibile anche ipotizzare una situazione che intravveda la possibilità di dolo eventuale perché siamo davvero con violazioni molto importanti della procedura di sicurezza.