L’Associazione Italiana Arbitri ha reso pubblico l’audio fra l’arbitro Di Bello e i varisti Fourneau e Nasca sull’episodio incriminato di Juventus–Bologna. Una situazione apparsa immediatamente chiara con i vari replay mostrati in tv ma non sufficiente per richiamare Di Bello al monitor a rivedere l’azione. Un sospetto iniziale annullato dalle immagini: “Un attimo. Buono. Fammi vedere un’altra prospettiva. Ok. Questa questa. Per me no. Check completato“. Le polemiche erano già divampate nel post partita e non intendono placarsi a distanza di quasi una settimana con il designatore Rocchi che ha provato a gettare acqua sul fuoco durante il raduno dei direttori di gara a Coverciano.
Pubblicati gli audio di Juventus-Bologna
Nemmeno il tempo di cominciare la stagione che le polemiche arbitrali hanno preso il sopravvento sul calcio giocato. Dentro l’occhio del ciclone è finito l’arbitro Marco Di Bello con Francesco Fourneau e Luigi Nasca al Var per un contatto sospetto fra Iling-Junior e Ndoye in area bianconera. Sono stati quindi resi pubblici gli audio di Juventus-Bologna fra i direttori di gara che analizzavano in corsa gli episodi. Zirkzee prova a crossare in area di rigore con Perin che smanaccia il pallone centralmente su cui accorrono Ndoye e Iling-Junior, il calciatore rossoblù cade dopo un contatto con l’esterno bianconero.
Di Bello decide di lasciar proseguire il gioco non ritenendo esserci alcun contatto falloso e comincia il dialogo con la sala Var che nel frattempo controllava l’episodio. “Possibile rigore”, sono le prime parole di Forneau appenna avviene il contatto, pochi istanti dopo l’arbitro romano chiede di poter visionare le immagini anche con altre angolazioni per capire meglio aggiungendo: “No, sta fermo, guarda”, riferendosi ad Iling-Junior. Allora interviene l’avar Nasca con un perentorio: “Per me no”. Riprende quindi la parola Fourneau concludendo la review: “Un attimo. Buono. Fammi vedere un’altra prospettiva. Ok. Questa questa. Per me no (rigore, ndr). Check completato”.
Durante l’incontro a Coverciano sono stati visionati anche altri episodi della sfida dell’Allianza Stadium così come del resto della partite di Serie A, inclusi i rigori di Milan-Torino. Il designatore Gianluca Rocchi non si nasconde riconoscendo l’errore commesso sul terreno di gioco in attesa dell’accordo che la FIGC sta sottoscrivendo con Dazn per la creazione di una trasmissione apposita per divulgare alcuni estratti audio delle gare di campionato.
C’è stato un errore di valutazione per un check superficiale. La prima responsabilità è mia che ho mandato Di Bello a Torino, lui è un top nella categoria, metterlo in croce non va bene. Noi siamo consapevoli e i primi ad essere dispiaciuti quando sbagliamo, altri errori ci saranno, non siamo infallibili come qualcuno vorrebbe pensare. Non è questo il messaggio che deve passare. Non sospendo Di Bello perchè non sospendo gli arbitri per questioni tecniche, purtroppo ho dovuto farlo per questioni comportamentali e disciplinari. Farà uno o due turni al massimo ma ho bisogno di lui perchè la stagione è lunga.
Qualche dichiarazione non mi è piaciuta per niente. Ma è peggio la caccia all’arbitro. È sempre successo, ma dovremmo non farlo succedere più o meno. Se aggredisco uno a fine partita, che magari sa di aver sbagliato, che reazione vuoi che abbia? Io se ero l’allenatore del Bologna ero arrabbiato. Ma evita di andare dall’arbitro. Noi non penalizziamo un arbitro se va al Var. Ci sono situazioni in cui va al Var e non poteva vedere, noi lo premiamo. Se arbitra bene, c’è un rigore che non poteva vedere, va al monitor e lo dà, prende il massimo dei voti. È successo in Sampdoria-Genoa a Maresca un anno fa. Noi penalizziamo se non vede un rigore enorme.
A margine del raduno c’è stata poi la conferenza stampa alla presenta di Carlo Pacifici, Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri. Il successore di Trentalange si è allineato alle dichiarazioni del designatore Rocchi ribadendo l’importanza di non colpevolizzare le decisioni tecniche con la sospensione, piuttosto prestano maggiore attenzione a livello comportamentale e disciplinare.
Ho letto che l’Aia sospende tutti. Queste sono valutazioni che fa l’organo tecnico, le condividiamo. Gli arbitri sono un patrimonio dell’associazione, nessuno ha messo in discussione il percorso di Di Bello che ha fatto un errore, fermiamo gli arbitri per motivi comportamentali, ed a livello di campo li sosterremo sempre. Non siamo andati ai Mondiali per due rigori sbagliati e nessuno ha messo in discussione quello che quel giocatore aveva fatto. Valutiamo sempre attentamente quello che succede.
Vogliamo crescere sotto l’aspetto della comunicazione, della formazione e del reclutamento. Da quest’ultimo punto di vista un paio di anni fa c’eravamo preoccupati avendo raggiunto 29 mila tesserati. Ora abbiamo dati incoraggiati con 33 mila tesserati ma sono ancora pochi per le tante partite che dobbiamo arbitrare quindi per noi lavorare sul reclutamento e la comunicazione è importante