Oggi la Francia mette un punto definitivo alle violente proteste che avevano acceso le piazze di tutto il Paese a causa della nuova riforma delle pensioni: dopo l’approvazione da parte del Parlamento, il testo entra in vigore da oggi.
Sono passati cinque mesi da quando la discussione politica aveva apposto il suo “sì” sul discusso dossier di questa riforma, ma tra proteste e tempi burocratici solo ora si è giunti ad una sua effettiva messa in pratica. D’ora in avanti, i nostri cugini d’oltralpe entreranno in un percorso lungo sette anni che porterà l’età pensionabile dagli attuali 62 anni, ai 64 del 2023. Dunque, come spiegato nella riforma, l’aumento consisterà, per gli aspiranti pensionati, nell’aggiunta di tre mesi in più sul posto di lavoro ogni anno, fino appunto al 2030.
I primi effetti della riforma si faranno sentire per i cittadini francesi classi 1961 nati tra settembre e dicembre, che abbandoneranno la scrivania a 62 anni e 3 mesi; nel 2023 saranno invece i nati nel 1962 a vedersi innalzare l’età del meritato riposo dal lavoro a 62 anni e 6 mesi, e così via.
Nuova riforma delle pensioni in Francia, il Ministro del Lavoro Dussopt: “Cancelliamo così gli errori del passato”
Oltre a quanto specificato per l’aumento dell’età pensionabile, la riforma prevede anche una necessaria accelerazione del periodo contributivo, attua a rendere possibile una pensione completa. Dunque, il periodo di contributivo in Francia sarà innalzato a 43 anni, cioè 172 trimestri (168 oggi), per le generazioni nate dal 1965, e un quarto in più all’anno per generazioni nate tra settembre e dicembre 1961 e nel 1962.
Si tratterà dunque di un cambiamento graduale, esattamente come quanto decretato per l’aumento dell’età per il raggiungimento della pensione. C’è però una misura che, secondo il testo della riforma, dovrebbe entrare in vigore da subito. Si tratta di una variazione che interesserà solo alcuni pensionati, quelli che ricevono in busta un contributo minimo: da oggi la pensione minima sarà portata a 848 euro lordi (un aumento fino a 100 euro mensili e con alcuni requisiti di carriera).
Entusiasta il Ministro del lavoro Francesco Oliver Dussopt, il quale in un post su X ha parlato di un passaggio necessario che «risolve gli errori del passato», per poi aggiungere una precisazione sulla misura riguardo le piccole pensioni:
Per tutta la carriera, il contributo a tasso pieno allo Smic (salario minimo francese, n.d.r.) ammonta a 1200 euro lordi mensili, ovvero all’85% dello Smic netto.