L’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) usa parole durissime dopo la vicenda dell’orsa Amarena, morta a San Benedetto dei Marsi, accusando il clima d’odio fomentato da alcuni politici per guadagnare voti.

Orsa Amarena morta, per l’Oipa conseguenza della “caccia alle streghe” di alcune amministrazioni locali

La vicenda di Amarena, l’orsa uccisa a fucilate nella notte tra il 31 agosto e il 1 settembre a San Benedetto dei Marsi, in Abruzzo, riporta al centro delle cronache il dibattito sui grandi carnivori e il loro rapporto con gli esseri umani.

Ora scende in campo l’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) che, in una nota, annuncia che si costituirà parte civile nel processo, augurandosi una “condanna esemplare” per il colpevole dell’assassinio dell’orsa.

L’associazione, poi, punta il dito contro l’atteggiamento violento di certa politica, giudicandolo un fattore fondamentale alla base di episodi simili.

“Evidenziamo come questa tragedia sia una delle conseguenze della ‘caccia alle streghe’ che alcune Amministrazioni locali stanno aprendo in Italia nei confronti di orsi e lupi colpevoli solo di fare gli orsi e i lupi […] L’uccisione di Amarena e il dramma che stanno ora vivendo i suoi cuccioli è l’espressione di una propaganda malata, che crea paura e punta solo a intascare voti di chi vuole la legge del taglione per qualche danno, sempre risarcito”.

Dall’orsa JJ4 ad Amarena: il “clima d’odio” contro i grandi carnivori

Quanto accaduto in Trentino con l’orsa JJ4 e la contrapposizione tra animalisti e il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, sull’abbattimento dell’animale, ha lasciato scorie evidenti nel rapporto tra l’Oipa e la politica.

Per l’Oipa, sono proprio esponenti politici come Fugatti i primi responsabili di un clima che favorisce la diffidenza o la vera e propria aggressività verso questi esemplari, arrivando fino a episodi estremi come quello di San Benedetto dei Marsi.

“L’orsa Amarena è l’ennesima vittima non solo della pericolosità sociale d’individui cui pure si concede il porto d’armi, ma anche del clima d’odio nei confronti dei grandi carnivori fomentato in Italia da alcuni esponenti politici”.

L’Oipa conclude la propria nota promettendo di continuare a vigilare su vicende del genere, dando battaglia nelle aule giudiziarie per la difesa dei plantigradi come Amarena e JJ4.