Quanti orsi ci sono in Italia? La domanda diventa legittima dopo la recente tragedia avvenuta in Abruzzo. L’orsa Amarena, un simbolo della fauna abruzzese e membro della sottospecie di orso bruno marsicano, è stata uccisa a fucilate nei pressi di San Benedetto dei Marsi. La notizia è stata diffusa dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, che ha anche identificato l’uomo responsabile dell’atto, il quale ha dichiarato di aver sparato perché aveva paura. Questa tragedia segue la morte del figlio dell’orsa, Juan Carrito, investito da un’auto meno di un anno fa. Il team del Parco è ora impegnato a localizzare i due cuccioli di Amarena, in un’età critica per la loro sopravvivenza senza la madre. Il Parco sottolinea l’atrocità dell’episodio, che mette a rischio una popolazione già vulnerabile di circa sessanta orsi, e afferma che non vi sono giustificazioni per un atto tanto violento. Amarena era nota per non aver mai rappresentato un pericolo per gli esseri umani.

Quanti orsi ci sono in Italia: progetti e iniziative

Il recente tragico episodio, segue anche quello avvenuto in Trentino Alto Adige poco tempo fa, riguardante un runner ucciso da un’orsa, episodio che ha portato alla luce la delicata coabitazione tra l’uomo e l’orso in Italia, specialmente in regioni come il Trentino (in Abruzzo, finora, la convivenza è stata sempre piuttosto pacifica). Mentre è vero che gli orsi possono mostrare comportamenti pericolosi, è essenziale considerare le loro azioni come meccanismi di difesa piuttosto che come minacce dirette verso gli umani.

Dalla fine degli anni Novanta, progetti come Life Ursus, sostenuti dall’UE e gestiti dall’Ispra, hanno contribuito significativamente all’incremento della popolazione orsina, specialmente in regioni come il Trentino Alto Adige. Grazie a questi sforzi, la presenza degli orsi in Italia ha superato le aspettative iniziali, mostrando un incremento significativo negli ultimi decenni.

Quanto orsi ci sono in Italia e dove trovarli

In Italia, le popolazioni orsine si concentrano principalmente in tre aree:

  • Trentino Alto Adige: con oltre 100 orsi, queste regioni ospitano la maggior parte della popolazione orsina in Italia.
  • Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: l’orso bruno marsicano, una sottospecie unica dell’orso bruno, ha la sua roccaforte in questa regione, con circa 50-60 individui.
  • Alpi orientali: una ricolonizzazione spontanea è in corso in quest’area, con orsi che migrano tra Italia, Austria e Slovenia.

Storia degli orsi sulle Alpi

Una volta comuni in tutto l’arco alpino, la popolazione orsina ha subito un forte declino nel XX secolo a causa della caccia e della perdita di habitat. Tuttavia, con la reintroduzione di orsi sloveni attraverso il progetto Life Ursus alla fine del secolo, la regione ha visto una lenta ma costante ripresa della popolazione orsina.

Quali sono le caratteristiche dell’orso bruno

La specie predominante in Italia è l’orso bruno. Questa specie si divide principalmente tra l’orso marsicano, endemico dell’Abruzzo, e l’orso alpino delle Alpi. Sebbene l’orso maschio possa raggiungere un’altezza notevole e un peso medio di 130 kg, sono creature che, se spaventate, possono raggiungere velocità fino a 50 km/h.

Cosa fare in caso di incontro con un orso

Gli orsi sono, per natura, animali solitari e tendono a evitare gli umani. Se si dovesse incontrare un orso, bisogna:

  • Mantenere la calma e cercare di dimostrare che non si rappresenta una minaccia.
  • Evitare movimenti bruschi o di guardare l’orso direttamente negli occhi.
  • Allontanarsi lentamente, senza correre.
  • Prevenire gli incontri indossando “campane anti orso” o utilizzando spray al peperoncino in situazioni estreme.

L’incidente avvenuto Trentino solleva domande sulla gestione della crescente popolazione orsina e la sua convivenza con le comunità umane, ma la recente tragedia avvenuta in Abruzzo pone i riflettori anche sulla percezione che l’uomo ha dell’orso, figlia di ignoranza e spesso della coltre mediatica e politica che segue a episodi come quello avvenuto in Trentino lo scorso aprile. Resta tuttavia innegabile che la convivenza pacifica tra uomo e orso è essenziale per la conservazione dell’habitat e la protezione delle specie.