Uccisa a fucilate senza “motivazioni di nessuna ragione”: è la triste fine dell’orsa Amarena, trovata morta alla periferia di San Benedetto dei Marsi, nei pressi de L’Aquila.

L’episodio è avvenuto nella notte tra giovedì 31 agosto e venerdì 1 settembre. Lo comunica il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

A constatare il decesso dell’animale un veterinario intervenuto sul posto. I guardiaparco hanno identificato l’autore del delitto: si tratta di un uomo, fermato dai carabinieri per i rilievi del caso. A dare ulteriore conferma della triste vicenda il Parco in un post social.

I rilievi per accertare la dinamica dei fatti sono in corso, così come il personale del Parco è impegnato a individuare i due cuccioli dell’orsa per valutare il da farsi.

Confessando il misfatto ai carabinieri, il responsabile ha spiegato di aver “sparato per paura“.

Non volevo uccidere, l’ho trovata dentro la mia proprietà è stato un atto impulsivo, istintivo.

Orsa Amarena uccisa a fucilate, il Parco: “Non esistono motivazioni di nessuna ragione”

Si tratta, spiega il Parco, di “un fatto gravissimo” e di “un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari”. L’orsa Amarena, del resto, era “una delle femmine più prolifiche della storia” di uno parchi nazionali più antichi d’Italia.

Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo.

Altrettanto sconvolto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, che parla di “un atto gravissimo nei confronti dell’intera Regione che lascia dolore e rabbia per un gesto incomprensibile”.

Il governatore sottolinea la capacità delle comunità di “saper convivere con gli orsi” in tutti questi anni, “senza mai interferire con le loro abitudini”.

Mai un orso ha rappresentato in Abruzzo un qualunque pericolo per l’uomo, neanche quando si è trovato a frequentare i centri abitati. L’atto violento compiuto nei confronti del plantigrado non ha alcuna giustificazione.

Soltanto pochi giorni fa l’orsa Amarena, con i suoi cuccioli, aveva “fatto visita” nel centro abitato di San Sebastiano dei Marsi, senza però nuocere alla popolazione. Il video della sua incursione aveva fatto il giro del web. A gennaio, invece, il Parco aveva comunicato il decesso di Juan Carrito, l’orso marsicano figlio di Amarena.