C’è una nuova ipotesi di proroga del superbonus con agevolazione fiscale del 110%, ad oggi in scadenza al 31 dicembre 2023. Lo slittamento si renderebbe necessario, in particolare, per i lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione delle parti comuni dei condomini. Il massimo del bonus ottenibile farebbe registrare lo slittamento della scadenza dopo quella già ottenuta un anno fa.

La richiesta di proroga arriva dalla Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna), all’indomani delle parole di Giorgia Meloni che ha definito il superbonus come la “più grande truffa ai danni dello Stato”. Contrariamente alle parole della premier, per gli artigiani il problema del superbonus risiede nei continui cambi della normativa che si sono alternati nel tempo, in particolare durante il governo di Mario Draghi.

Superbonus, ipotesi di proroga del 110%: crediti incagliati ancora senza soluzione

Dopo gli inviti dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), anche dalla Cna arriva la richiesta di una proroga del superbonus per la riqualificazione degli immobili. L’ipotesi sarebbe dettata dalle difficoltà che stanno incontrando gli operatori per il continuo cambiamento della normativa, soprattutto durante il governo di Mario Draghi, e per la cessione dei crediti d’imposta, poi bloccata dal decreto legge 11 del 2023. Tuttavia, per il Cna, il superbonus è stato già fortemente ridimensionato con l’ultima legge di bilancio e le continue modifiche della normativa altro non hanno prodotto che incagliare ulteriormente i crediti d’imposta nei cassetti fiscali delle imprese.

Tali crediti non hanno trovato soluzione per poter tornare a circolare. La richiesta degli artigiani riguarda la proroga del superbonus per i lavori nei condomini, agevolazione che ha ottenuto già uno slittamento alla fine del 2022. Infatti, per allungare il 110% fino al 31 dicembre 2023, il decreto legge “Aiuti quater” dello scorso anno stabiliva che i condomini avrebbero dovuto adottare la delibera entro il 18 novembre e presentare la Cilas per l’avvio dei lavori entro la fine del 2022.

Superbonus ipotesi proroga 110%, altrimenti si scende al 70% nel 2024

A queste condizioni, il superbonus condominio consente a chi abbia avviato i lavori nel 2023 di beneficiare ancora del 110%. A tre mesi dalla scadenza, gli ultimi dati di avanzamento dei lavori dei condomini indicano una percentuale media di completamento intorno al 74%. Per ottenere il 110% è necessario sostenere le spese entro la fine dell’anno, altrimenti il beneficio scende. Nel 2023, per i lavori non rientranti nei requisiti di proroga di fine 2022, il bonus è sceso al 90%, mentre dal 1° gennaio 2024 l’agevolazione sarà del 70%, prima di dimezzarsi nel 2025 al 65%.

In più, secondo gli artigiani, il blocco improvviso del 110% a novembre dello scorso anno rischia di scardinare molti contratti che non avevano ancora visto l’avvio dei relativi cantieri. Cna rileva, infatti, difficoltà nel reperire i materiali e blocchi dei lavori a causa delle condizioni atmosferiche.

Bonus edilizi, la cessione dei crediti entro il 30 novembre 2023

Infine, sulle spese del 2022 i committenti dei lavori hanno tempo fino al termine di novembre per la cessione dei crediti d’imposta dei bonus edilizi per avvalersi della remissione in bonis. L’istituto consente di vendere i bonus edilizi fino alla fine di novembre e di procedere con la comunicazione di avvenuta cessione all’Agenzia delle entrate.

È necessario trovare un istituto bancario o un intermediario finanziario che sia disposto ad acquistare il superbonus. I bonus da comunicare entro fine novembre non possono essere ceduti a privati e partite Iva, ma solo a istituti a regime controllato, come le banche.

Nel caso in cui i contribuenti non riuscissero a cedere i crediti, avrebbero come alternativa la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi 2024 con suddivisione del credito fino a dieci quote annuali.