Con l’avvento di settembre 2023, la scena lavorativa italiana vede l’introduzione del Supporto Formazione e Lavoro, misura che andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza (assieme all’assegno di inclusone, previsto nel 2024). Questa iniziativa, sostenuta con fervore dal Governo, rappresenta una svolta decisiva nella formazione e riqualificazione professionale dei cittadini. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato recentemente l’elenco delle prestazioni remunerabili, ovvero la lista delle attività che permettono l’accesso al sussidio.

Supporto Formazione e Lavoro: un passo avanti rispetto al reddito di cittadinanza?

Il Supporto formazione e lavoro è una risposta diretta alla crescente necessità di riqualificare e formare i lavoratori, affiancata da un incentivo economico mensile di 350 euro, erogabile per un anno. Si affianca al nuovo assegno di inclusione, delineando un futuro in cui il Reddito di Cittadinanza sarà gradualmente messo da parte fino alla sua totale estinzione prevista per il 2024.

Il fulcro dell’SFL sono i cosiddetti “Occupabili“. Questa categoria comprende coloro che, pur trovandosi in condizioni economiche e sociali precarie, sono pronti e disposti a essere inseriti nel mondo del lavoro. Le caratteristiche chiave per beneficiare del Supporto formazione e lavoro sono:

  • Avere tra i 18 e 59 anni.
  • Possedere un ISEE familiare che non superi i 6.000 euro annui.
  • Non soddisfare i criteri per l’assegno di inclusione.

Partecipazione a progetti formativi

Sebbene il cuore del Supporto formazione e lavoro risieda per l’appunto nella formazione e nella riqualificazione professionale, la misura non si limita solamente a questo. Questa, infatti, comprende una serie di attività diverse, tutte orientate all’inserimento lavorativo. A prima vista, potrebbe sembrare incoerente offrire il sostegno anche a chi non partecipa ai corsi di formazione, ma questa scelta ha solide basi, che esploreremo.

Supporto formazione e lavoro: elenco attività

Istituito dalla combinazione del decreto legge n. 48/2023 e della legge n. 85/2023, il Supporto formazione e lavoro, infatti, è innanzitutto uno strumento di reintegrazione nel mondo del lavoro. Questo viene attuato attraverso diverse attività. L’elenco delle prestazioni remunerate è stato pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Queste attività risultano le seguenti:

  • Orientamento specialistico: l’orientamento di base analizza le competenze dell’individuo rispetto al mercato del lavoro, offrendo percorsi personalizzati di formazione e opportunità lavorative. L’orientamento specialistico approfondisce la consapevolezza dell’individuo sul contesto lavorativo, valorizzando la sua storia professionale e identificando percorsi ottimali per l’inserimento lavorativo.
  • Accompagnamento al lavoro: i servizi di accompagnamento al lavoro assistono le persone nella ricerca di opportunità lavorative, promuovendo abilità di ricerca attiva, preparazione per colloqui e autopromozione. L’attività comprende coaching, assistenza nella redazione del CV, preparazione ai colloqui e tutoraggio.
  • Attivazione del tirocinio: il centro per l’impiego e l’agenzia accreditata attivano tirocini per promuovere esperienze formative in azienda, predisponendo documenti come convenzioni e progetti formativi. Questo servizio comprende scouting di opportunità, preselezione di candidati, tutoraggio, gestione amministrativa e rilascio di attestazioni post-tirocinio.
  • Incontro tra domanda e offerta: i centri per l’impiego e le agenzie accreditate promuovono l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, gestendo attività come la promozione di profili, preselezione di candidati e supporto all’inserimento lavorativo.
  • Avviamento a formazione: i centri per l’impiego e le agenzie offrono un servizio di consulenza per aggiornare e riqualificare le competenze professionali, guidando le persone verso l’offerta formativa adeguata e fornendo informazioni sulle iniziative formative disponibili.
  • Sostegno alla mobilità territoriale: i centri per l’impiego e le agenzie offrono servizi informativi sugli incentivi e le agevolazioni per la mobilità territoriale, supportando chi cerca lavoro o formazione lontano dalla propria residenza, inclusi gli aiuti dall’Unione Europea.
  • Lavori socialmente utili e progetti di utilità collettiva: i beneficiari del Supporto per la formazione e il lavoro possono partecipare a progetti comunali in vari ambiti, dedicando 8-16 ore settimanali. I Centri per l’impiego verificano i requisiti dei candidati e gestiscono l’amministrazione di tali progetti, assicurando trasparenza nel processo.
  • Supporto all’autoimpiego: avviare un’attività autonoma rappresenta una soluzione per i disoccupati, supportati da incentivi e servizi orientativi dei centri per l’impiego. Questi servizi guidano l’individuo nell’identificazione delle proprie attitudini imprenditoriali, offrono informazioni sui processi di avvio dell’impresa e forniscono tutoraggio durante l’iniziazione dell’autoimpiego.

Inoltre, tra le ulteriori prestazioni previste per il supporto figura anche il Servizio civile universale.

Come presentare domanda

A partire da venerdì 1° settembre, chi desidera richiedere il bonus Supporto Formazione e Lavoro di 350 euro può farlo seguendo alcune specifiche procedure. Prima di tutto, è necessario fare una richiesta all’Inps per verificare il diritto all’agevolazione. Una volta ottenuto il consenso dell’Inps, i candidati dovranno iscriversi al portale SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa). Questa piattaforma serve per concordare le attività di formazione da svolgere in vista dell’ottenimento del sussidio. Attraverso il SIISL, i richiedenti potranno stipulare un patto di attivazione digitale, selezionando attività formative coerenti con le loro competenze e accedendo anche alle offerte lavorative proposte.