E’ iniziata l’80esima Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia a cui parteciperanno tanti attori e registi e ospiti speciali. Il 30 agosto 2023 sono state aperte le danze ed il red carpet ha preso vita. La manifestazione cinematografica terminerà il 9 settembre. Alcuni premi sono stati già consegnati come il Leone d’Oro alla carriera a Liliana Cavani da parte della madrina Venezia 80 Caterina Murino. Una volta salita sul palco, la regista ha tenuto un discorso sulla donne che ha lasciato il segno e fa riflettere.

Venezia 80, Liliana Cavani riceve il Leone d’Oro alla carriera

La madrina Venezia 80 Caterina Murino ha accolto Liliana Cavani a braccia aperte e con ammirazione per una donna che in tutta la bellezza dei suoi novant’anni non si è mai tirata indietro, portando a termine progetti di vita professionale e personale. Il pubblico la adora e per la critica è la favorita. Classe 1933, non solo è pioniera di un’epoca ma attraversato e vissuto tutte le fasi del cinema italiano donando agli spettatori film e documentari unici e iconici.

Uno dei suoi più grandi successi è senza dubbio Il portiere di notte, film del 1974 con Charlotte Rampling e Dirk Bogarde. Nel 2002, Liliana si è concessa una pausa per poi tornare sul piccolo schermo alla regia di fiction e serie televisive.

Il suo ultimo film risale a quest’anno dal titolo L’ordine del tempo, tratto dall’omonimo saggio di Carlo Rovello. Gli attori che vi hanno preso parte sono Alessandro Gassman, Claudia Gerini ed Edoardo Leo.

In occasione dell’inaugurazione dell’80esima Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, Liliana Carvani ha ricevuto il Leone d’Oro per la carriera, un riconoscimento inaspettato che ha emozionato la protagonista che, tuttavia, ha ringraziato con classe, eleganze e intelligenza il pubblico e la critica che ancora oggi credono in lei.

Il discorso sulle donne pronunciato dalla regista

Liliana Cavani è una donna di altri tempi, impegnata da quasi cinquant’anni nel mondo del cinema e della televisione. Nonostante la sua età, però, continua a stare al passo delle nuove generazioni di attori e registi che hanno molto da imparare dalla regista e attrice.

Lo si evince anche dalle parole pronunciate durante il discorso di ringraziamento per il Leone d’oro a Venezia 80, in cui ha fatto riferimento alla figura della donna nell’immaginario collettivo cinematografico e non solo:

Il premio mi ha sorpreso, perché pensavo di essere una di quelle sarte che lavorano per un giro di clienti affezionati. Ho iniziato facendo i documentari per la Rai sul conflitto più devastante, la Seconda Guerra Mondiale. Ho passato un paio d’anni a guardare le immagini alla moviola. Io che ho studiato Lettere antiche e conoscevo un’altra guerra, quella del Peloponneso, che pareva uno scherzo a confronto. Non potete immaginare quello che ho visto: con il montatore si andava al bar per tirarci su. Questo è solo per dire che la Storia è fondamentale.

E’ la prima volta che una donna riceve un Leone d’Oro e la regista non può fare a meno di sottolinearlo:

Trovo che non sia del tutto giusto. Ci sono donne sceneggiatrici e registe che probabilmente lavorano bene al pari degli uomini. È un quadro che il festival dovrebbe considerare, e dovrebbe considerare anche che le donne possono fare bei film.

L’appello al Festival

Il suo è un discorso fine, elegante che lascia il segno. Non è un caso che la regista abbia voluto concludere con un appello al Festival, affermando:

La Mostra c’è già da tanti anni, è l’ottantesima edizione. È necessario senz’altro un riequilibrio in questo senso. Ci sono tante donne nel cinema molto brave e mi auguro che questo inizio abbia un seguito nel tempo.