È blindato fin dalle prime luci dell’alba, il Parco Verde di Caivano, in vista della visita di Giorgia Meloni sul luogo teatro della violenza ai danni di due cuginette di 10 e 12 anni. La premier, che ha accettato l’invito di don Maurizio Patriciello a recarsi nel comune campano, è atterrata all’aeroporto Capodichino di Napoli intorno alle 12 di questa mattina, giovedì 31 agosto.
In cima all’agenda della presidente del Consiglio c’è l’istituto superiore F.Morano, nel quale si è recata in compagnia del sacerdote. Il quartiere, come accennato, è stato completamente transennato e presidiato da decine di agenti delle forze dell’ordine. A far salire l’allarme, ieri, gli avvertimenti subiti dalla premier via social, che hanno reso necessario uno spiegamento di uomini.
Nel frattempo, tramite il suo avvocato, la mamma di una delle due bambine vittime di abusi ha rotto il silenzio. Lo ha fatto appellandosi alla mancata presenza di Meloni nella scuola di sua figlia: una presenza non prevista nel programma odierno del capo dell’Esecutivo.
Tra le tappe del presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni a Caivano non figura quella nella scuola di mia figlia, dove mi avrebbe fatto piacere incontrarla per chiederLe aiuto. Ma io sono determinata, voglio lasciare questo inferno e quindi lancio un appello a chiunque possa darmi una mano a scappare, a un benefattore che mi possa aiutare a uscire da questo luogo di dolore.
Proprio ieri la donna aveva invocato per la prima volta l’aiuto di Meloni dopo le minacce ricevute.
Meloni al Parco Verde di Caivano, al suo arrivo un incontro privato con don Patriciello
La presidente del Consiglio è arrivata nella chiesa di San Paolo Apostolo, nel Parco Verde di Caivano, intorno a mezzogiorno. Entrata da un ingresso laterale a bordo di un’auto scortata, ad attenderla c’era un gruppo di persone che la acclamava. Non è mancato, tuttavia, qualche episodio di contestazione, tra chi l’ha invitata a vergognarsi e chi le ha dato dell'”assassina” e della “fascista“.
In parrocchia, Meloni è stata subito accolta da don Maurizio Patriciello e dal vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo. A rappresentare le istituzioni c’era il prefetto di Napoli, Claudio Palomba. Prima di spostarsi nella tappa preannunciata della scuola Morano, la premier si è intrattenuta in un breve incontro privato con don Patriciello.
Terminato il faccia a faccia, che è durato circa 40 minuti, la leader di FdI, insieme ai ministri Piantedosi, Abodi e Valditara e al sottosegretario Mantovano, si è diretta all’istituto scolastico Morano. In questa sede, Meloni ha condotto una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Al termine, l’incontro con i giornalisti, che la premier ha aperto ringraziando il Comitato per l’ordine e la sicurezza “che si è riunito, una presenza importante che vuole raccontare qualcosa di importante”.
Noi siamo venuti qui per diverse ragioni, la prima è rispondere all’invito di don Patriciello, un uomo straordinario, lo ringrazio per l’accoglienza e per il lavoro che fa in un territorio difficile.
“Politica coraggiosa deve assumersi le responsabilità”
Meloni ha continuato spiegando le ragioni della sua presenza a Caivano, al di là dell’invito recapitatole dal parroco.
Io penso che uno Stato serio ed una politica coraggiosa devono mettere la faccia sulle cose difficili da risolvere assumendosene la piena responsabilità. Non siamo qui solo per la pur doverosa condanna e solidarietà, siamo venuti a qui a dire che ci mettiamo la faccia.
A Caivano, spiega, “si è consumato un fallimento da parte dello Stato, nonostante gli sforzi che sono stati fatti”.
Lo Stato giusto ha prima di tutto il dovere di difendere i più deboli e i minori sono i principali fra questi soggetti. Il numero delle persone coinvolte nel duplice stupro alimenta il terrore che episodi del genere siano di più di quelli che emergono.
Il territorio, promette ancora una volta la presidente del Consiglio, “sarà radicalmente bonificato“.
L’obiettivo è che domani sia un modello: da problema a esempio. E questo è l’obiettivo del governo con la collaborazione di tutte le istituzioni. Le direttrici della nostra azione si basano sulla fermezza dello Stato contro la criminalità, la droga.
“Chi vive qui deve credere che ci possono essere alternative”
In chiusura del suo intervento, Meloni ha lasciato una serie di punti su cui il governo è chiamato ad intervenire nel prossimo futuro. Dall’obiettivo di riaprire il centro sportivo Delphinia “entro la prossima primavera”, fino a quello di far sentire forze dell’ordine e magistrati “sempre meno soli”. Passando per “investimenti in tutte e quattro le scuole del primo ciclo di Caivano”.
Chi vive qui deve credere che ci possono essere alternative. Anche se fa più rumore forse l’albero che cade c’è una foresta che cresce anche in questi territori. Penso che queste iniziative debbano rappresentare anche un’opportunità di lavoro per chi abita qui. Ho dato indicazione che nel centro sportivo, nel centro culturale e in tutti gli spazi che si aprano debba essere data priorità a chi vive in questi quartieri e vuole lavorare.