Dopo un periodo di relativa crescita per l’Italia e il suo mercato del lavoro, l’Istat ci riporta con i piedi per terra: per la prima volta in sette mesi, l’occupazione risulta in calo. La flessione, pari allo 0,3% (pari a -73mila unità) si è registrata nel mese di luglio e ha coinvolto unicamente i cittadini compresi nella fascia d’età 25-49 anni.
Con questo nuovo dato, cala anche il tasso di occupazione, ossia il rapporto tra cittadini occupati e residenti in una certa fascia d’età: per i 25-49enni il tasso scende al 61,3%, registrando una diminuzione paro a 0,2 punti percentuali.
In questa carrellata di cattive notizie che ci perviene dall’Istat torva posto anche la crescita della disoccupazione totale, che sale a 7,6% guadagnando lo 0,2%. Cresce ugualmente il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni sale (+0,1%, pari a +14mila unità), specie tra gli uomini e tra chi ha meno di 35 anni d’età.
Si gonfia anche il numero di persone attualmente in cerca di lavoro (+1,9%, pari a +37mila unità), mentre notizie più rosee arrivano dalla disoccupazione giovanile. Il tasso di disoccupazione tra i giovani è infatti in leggera discesa, avendo perso 0,2 punti percentuali e avendo dunque raggiunto quota 22,1%.
Istat, calo dell’occupazione: “In discesa rispetto a giungo, ma comunque meglio del trimestre precedente”
In ogni caso, dati dell’Istat alla mano, la situazione non è ancora tragica: è vero che dopo 7 mesi di crescita ininterrotta, l’occupazione ha avuto una battuta d’arresto, ma è anche vero che rispetto al trimestre scorso (febbraio-aprile 2023) l’aumento dei posti di lavoro è ancora evidente. Si parla infatti di un +0,5% rispetto all’inizio del 2023, con un totale di 119mila occupati in più.
E se più persone lavorano, meno saranno quelle in cerca di un’occupazione o gli inattivi: rispettivamente, i due dati registrano una flessione del 3,2% e dello 0,5%.
Anche rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il 2023 riserva buone sorprese: Il numero di occupati a luglio 2023 supera quello di luglio 2022 dell’1,6%(+362mila unità). Questo desiderato aumento coinvolte uomo e donne di tute le classi d’età, a parte la sfortunata fascia tra i 35 e i 49 anni, che sta subendo la dinamica demografia negativa. Inoltre, sempre rispetto al 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro, sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni.
Se dunque potrebbe essersi già delicato un arresto della virtuosa dinamica di crescita individuata nel mercato del lavoro italiano negli ultimi mesi, è anche vero che l’occupazione dimostra ancora un trend in salita se considerata in periodi più lunghi.