Kim Jong-Un torna a parlare dei missili balistici in forza alla Corea del Nord: il leader di Pyongyang ha confermato il lancio di ordigni a corto raggio nell’ambito di quello che ha definito «un esercitazione tattica di attacco nucleare». Si tratta dell’ennesima prova di forza tra Usa-Corea del Sud e Corea del Nord: Kim ha infatti affermato che l’esercitazione intende essere una risposta alle prove militari di Washington e Seul.
Come riporta l’agenzia Kcna, braccio di ferro della propaganda nordcoreana, i missili sono stati lanciati con l’obiettivo di simulare un’operazione «di terra bruciata contro i principali centri di comando e aeroporti operativi». Il comunicato dell’esercito rilanciato dall’agenzia non lascia spazio all’immaginazione sui fini di tale ennesima prova missilistica: «Serve a lanciare un messaggio chiaro ai nemici», scrive l’esercito.
I centri di controllo della Corea del Sud sono stati i primi ad aver notato il lancio dei missili da parte della gemella Corea del Nord: implacabile il moto di condanna che ha seguito gli avvistamenti dagli uffici di Seul.
Kim Jong-Un, eseguito il lancio di missili balistici. Corea del Sud e Usa: “Atti di provocazione significativa”
Dai vertici delle forze armate della Corea del Sud non possono che piovere critiche e accuse. Kim Jong-Un sta mostrando i muscoli, scoprendo il bicipite sempre di più: fuori di metafora, gli atti di provocazione da parte di Pyongyang stanno diventando insostenibili per Seul e Washington, che osservano sempre più infastidite le continue prove militari dell’antagonista nordcoreano. Nel frattempo, la presenza degli alleati nelle due Coree si intensifica, alimentando, come in un vizioso cane che si morde la coda, l’ira di Kim.
Riguardo al lancio missilistico avvenuto nelle ultime ore, la Corea del Nord ha parlato di «atti di significativa provocazione» e si è detta preoccupata delle conseguenze di tale continua tensione sulla pace e la stabilità della penisola coreana in primis, ma anche degli equilibri internazionali.
Anche Washington dice la sua condannando senza mezzi termini il tentativo di intimidazione perpetrato da Kim Jong-Un. È Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca, a delineare il punto di vista Usa rispondendo ai giornalisti sul lancio di un nuovo missile dalla Corea del Nord:
Condanniamo l’ultimo lancio di missili balistici della Corea del Nord. Questo lancio viola numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e rappresenta una minaccia per i Paesi vicini e per la comunità internazionale.
La Casa Bianca si dice inoltre sempre impegnata in un approccio diplomatico con la Corea del Nord, che viene ancora una volta invitata al dialogo. Rimane però altrettanto salda la volontà americana di difendere la Corea del Sud e il Giappone.