È ancora giallo sul movente che avrebbe spinto un giovane di 25 anni ad uccidere a coltellate, davanti agli occhi inermi della madre, un suo coetaneo. È successo nel primo pomeriggio del 29 agosto scorso su una banchina della stazione di Calolziocorte, in provincia di Lecco. Il ragazzo, individuato grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, è stato rintracciato e arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Si trova in carcere e, nelle prossime ore, dovrà raccontare la sua versione dei fatti.
Omicidio in stazione a Calolziocorte (Lecco): fermato il 25enne sospettato di aver ucciso un coetaneo davanti alla madre
Quando gli inquirenti sono arrivati a lui, dopo averlo visto apparire in alcuni filmati registrati dalle videocamere di sorveglianza della stazione in cui è avvenuto il delitto, il giovane, un cittadino italiano originario di Burkina Faso (come la vittima), si trovava a casa della fidanzata. Trasferito in caserma e poi in carcere a Pescarenico, non ha ancora rivelato agli inquirenti cosa l’abbia spinto ad uccidere Malcolm Mazou Darga.
23 anni, il ragazzo era arrivato a Calolziocorte da poche settimane. Viveva con la madre e con lei si trovava anche il 29 agosto scorso. Erano da poco passate le 14 del pomeriggio quando i due, dopo essersi recati al supermercato, erano arrivati in stazione ed erano stati raggiunti dal 25enne che, incurante del fatto che vi fosse anche la donna, aveva accoltellato Malcolm a una gamba sulla banchina che separa i binari 2 e 3.
Dopo aver provato a scappare, il giovane era stato colpito di nuovo, al torace. Quante e quali siano state le coltellate mortali sarà l’autopsia – che dovrebbe essere effettuata nelle prossime ore – a chiarirlo. Il giovane era stato immediatamente soccorso e trasferito presso l’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco. Le sue condizioni erano apparse fin da subito gravissime. Qualche minuto dopo il ricovero, infatti, era morto.
I punti da chiarire sul delitto
Mentre lui spirava in una camera del nosocomio cittadino, il giovane poi tratto in arresto scappava. Prima di trovarlo gli inquirenti lo avrebbero cercato a lungo, senza successo. Fino all’alba di ieri, 30 agosto. Non è chiaro se al momento dei fatti fosse da solo o in compagnia di un secondo ragazzo, come alcuni testimoni hanno riferito.
È l’Eco di Bergamo a riportarlo, facendo sapere che gli inquirenti si sarebbero già messi al lavoro per ricostruire il movente e le dinamiche del delitto. Stando a quanto emerso finora, sembra che vittima e carnefice si conoscessero e che, poco prima dell’agguato mortale, si fossero incrociati per strada e avessero discusso.
L’ipotesi è che dietro all’omicidio possa celarsi qualche conto in sospeso, anche se non si sa di che natura. Ciò che è certo è che anche Malcolm aveva alle spalle dei precedenti con la giustizia: era stato arrestato due volte per alcune aggressioni avvenute a bordo di treni. Due episodi risalenti al 2021: il primo a luglio, quando, dopo essersi rifiutato di scendere da un convoglio perché era senza biglietto e senza mascherina, aveva sferrato un pugno a un uomo intervenuto in difesa del capotreno.
Il secondo poco dopo, ad agosto, quando, sempre privo di biglietto, aveva avuto una discussione con un agente della Polfer, colpendolo con una testata. Entrambe le volte era stato fermato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. La seconda anche per evasione: era stato sottoposto agli arresti domiciliari ed era uscito. Per questo era finito in carcere. Sul perché sia stato preso di mira dall’amico non si esclude, per ora, nessuna pista.
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