Un presunto accordo tra Russia e Corea del Nord, stipulato da Putin e Kim Jong-un in persona, sulla fornitura di armi a Mosca. A rivelare l’ipotesi è John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, a colloquio con dei giornalisti.
Si tratta, secondo gli 007 statunitensi, di munizioni d’artiglieria e di “una grande varietà di altre armi”. A detta del portavoce si tratterebbe di “informazioni fondate”. Le comunicazioni tra Putin e Kim, in corso “da mesi”, porteranno nelle prossime settimane “all’invio da parte di Pyongyang di migliaia di munizioni e altri equipaggiamenti militari”.
Secondo Kirby, il fatto che lo zar si rivolga alla Corea del Nord per nuove armi “è un chiaro segno di debolezza“.
È evidente che le cose non stanno andando come voleva il leader del Cremlino. Continuiamo a monitorare con attenzione la situazione.
Accordo tra Putin e Kim sulle armi in Russia, Borrell: “Ucraina ha bisogno del nostro aiuto anche nella controffensiva”
Proprio sulle mire espansionistiche di Vladimir Putin è intervenuto ancora una volta Josep Borrell. L’Alto Rappresentante Ue per la politica estera, a Toledo per il Consiglio Ue informale dei ministri della Difesa, ha sottolineato come il leader russo “non è disposto a rinunciare alla sua aggressione all’Ucraina”.
Kiev, ribadisce Borrell, “ha quindi bisogno del nostro aiuto anche nella controffensiva”. Per questo l’Unione Europea sarebbe pronta ad un fondo per assicurare aiuti militari, dal valore di ben cinquemila milioni di euro l’anno.
Speriamo di spendere meno, ma è il massimo del nostro sforzo. Quindi il programma di formazione dei militari ucraini: 25 mila soldati già formati. A fine ottobre ne addestreremo 30mila e l’obiettivo è 40mila entro l’anno. Sul fronte delle munizioni, Kiev ha bisogno di milioni di proiettili. Quindi sono stati già firmati tre contratti e dovremo andare avanti con accordi anche con commissioni da parte dei singoli stati membri.
Secondo il premier ungherese Viktor Orban, invece, l’Occidente dovrebbe “raggiungere un accordo con la Russia”. In questo modo si potrebbe garantire “la sicurezza e la sovranità dell’Ucraina, ma non la sua adesione alla Nato“. Lo ha spiegato in un’intervista all’ex conduttore di Fox News Tucker Carlson.
Non possiamo permetterci che il lungo confine tra Russia e Ucraina diventi un confine della Nato: ciò significherebbe una guerra immediata, un pericolo per tutti noi, anche per Washington.
Secondo Orban, nonostante gli aiuti occidentali, una vittoria dell’Ucraina contro la Russia resta “impossibile“.
Un punto di vista che ha destato la replica del portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko.
Non sappiamo come vadano le cose in Ungheria, ma l’Ucraina non baratta i suoi territori o la sua sovranità. E non lo farà nemmeno il mondo.