Ancora minacce social contro Giorgia Meloni, ancora una volta l’oggetto della discordia è il Reddito di cittadinanza (Rdc): a lanciare l’allarme una serie di esponenti della maggioranza, che hanno riportato alcuni esempi di commenti relativi alla visita della premier a Caivano.

La presidente del Consiglio si recherà domani, giovedì 31 agosto, al Parco Verde del comune campano, teatro dello stupro di due cuginette di 10 e 12 anni. Una presenza che, probabilmente, non sarà apprezzata da tutti gli abitanti del territorio. A testimoniarlo, ad esempio, è il commento su Facebook di una donna di Caserta, ma residente a Napoli.

Io ti consiglierei stai a casa stanno com e pazz e rimaste 160mila famiglia senza rdc senza spesa. sei sicura che tornerai a casa?

A preoccupare gli ambienti di Palazzo Chigi è il fatto che i commenti contro la premier non si fermano qui. Tra auguri di morte e di “qualche ammaccatura, così capisce i guai che ha fatto”, la situazione non sembra delle più distese.

Il clima non migliora su Twitter, dove piovono accuse di una “ennesima passerella“. C’è anche chi consiglia agli abitanti di Caivano di “accogliere la pescivendola Meloni con pomodori marci x aver levato l RdC a quella fascia di popolo che vive precariamente in quelle zone…”.

Minacce social a Meloni sul Rdc in vista della sua visita a Caivano, Casellati: “Superato ogni limite”

Non si tratta certo del primo episodio di minacce a Giorgia Meloni, in particolare sul Rdc. Già a dicembre scorso, infatti, la leader di FdI era stata vittima di aggressioni verbali non solo in prima persona, ma anche nei confronti di sua figlia.

Elisabetta Casellati, ministro per le Riforme Istituzionali, prende le difese della premier parlando di “parole gravissime che non possono essere derubricate a semplici attacchi social”.

Con le minacce di morte al presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stato superato ogni limite. La visita del Premier in Campania è un messaggio ben preciso a chi crede di poter continuare a devastare il nostro Paese con l’odio e la violenza: questo governo non accetta alcuna zona franca, a Caivano, sul web e in nessun altro luogo. La mia vicinanza a Giorgia Meloni per questa ennesima, vile aggressione.

Dello stesso avviso è la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli.

I cattivi maestri non si fermano, continuano a incendiare gli animi e le minacce di morte contro la premier crescono ogni giorno di più. Prima nelle piazze, ora sui social. Invece di sobillare le folle, chi ha ruoli politici dovrebbe mostrare maggior misura e senso di responsabilità. Quella stessa responsabilità che avrebbero in capo, nel caso dalle parole qualcuno dovesse passare ai fatti. A nome mio e del gruppo dei senatori di Forza Italia, esprimo la massima solidarietà e vicinanza alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Cangiano (FdI): “Chi ieri percepiva il Rdc avrà la possibilità di rimettersi in gioco”

Gimmi Cangiano, deputato campano di Fratelli d’Italia, stigmatizza le “parole offensive” e le “minacce molto preoccupanti” che riguardano la premier, in procinto di “sostenere Don Patriciello e per dimostrare vicinanza ad una comunità fin troppo colpita”.

Purtroppo anche un episodio di cronaca atroce e doloroso, come quello dello stupro delle due cuginette al Parco Verde di Caivano, diventa motivo per contestare il Governo e le sue politiche. Tanti i messaggi di odio e rancore contro il Presidente Giorgia Meloni da parte di chi fino a ieri percepiva il RdC senza nemmeno provare a trovarsi un lavoro e che invece adesso avrà la possibilità di rimettersi in gioco e di provvedere in maniera dignitosa a mantenere se stessi e le proprie famiglie.

Anche il deputato campano Marco Cerreto, di Fratelli d’Italia, esprime la “totale vicinanza e solidarietà per la visita domani a Caivano”.

La violenza nei cortei e la violenza nel web ci rafforza nell’idea che certi territori sono stati abbandonati da tempo e si è permesso che l’ignoranza e l’illegalità prevalesse sul buon senso. I commenti social che stiamo ora leggendo testimoniano di quanto grave sia stato l’assistenzialismo concesso a chi è nelle condizioni di lavorare.