Venezia 80, la nuova edizione della Mostra del Cinema di Venezia, inizia con la presentazione delle giurie da parte del direttore artistico Alberto Barbera durante la conferenza stampa di apertura.
Venezia 80, Barbera presenta le giurie durante la conferenza di apertura, con Damien Chazelle, che a Venezia portò La La Land, a presiedere quella per il Concorso | VIDEO
Il gran giorno è arrivato e la nuova edizione della Mostra del Cinema di Venezia si apre al pubblico, pronta come ogni anno a celebrare la Settima Arte e i suoi protagonisti.
Un’edizione, questa Venezia 80, costretta a fare i conti con la tempesta dello sciopero in corso a Hollywood che, secondo alcuni, avrebbe pregiudicato il fascino glamour della rassegna, per il rischio dell’assenza delle star americane. Rischio, per fortuna, scongiurato, con nomi prestigiosi che si alterneranno sul red carpet del Lido.
A fare gli onori di casa, come tradizione, il direttore artistico Alberto Barbera che, all’inizio della conferenza stampa di apertura, presenta le giurie e i rispettivi presidenti:
- Damien Chazelle sarà il presidente della giuria del Concorso
- Alice Diop presiederà la giuria che assegnerà il premio per la Miglior opera prima
- Jonas Carpignano guiderà la giuria della sezione Orizzonti.
Un terzetto molto giovane – la più grande dei tre, Alice Diop, ha appena 44 anni – che, per Barbera, rispecchia i mutamenti in atto nel consumo di cinema, con il ruolo dei giovani sempre più centrale.
“I presidenti di giuria e i componenti sono giovani – ha sottolineato Barbera durante la conferenza di apertura – e questo rispecchia una Mostra che ha cambiato molto i suoi partecipanti, anche nel pubblico dove ora c’è una maggioranza di giovani. Questo dimostra che il cinema non ha perso interesse. Certo – prosegue – attraversiamo un momento difficile e di fragilità, con una fase di assestamento per il mercato, ma ci sono indicazioni positive anche da questa 80ma mostra. C’è un cinema vivo che si rinnova“.
Venezia 80, gli ospiti presenti nonostante lo sciopero di Hollywood, Chazelle: “Ogni opera d’arte deve essere remunerata”
Lo sciopero di Hollywood è un argomento inevitabile, all’apertura del primo grande festival internazionale dedicato al cinema.
Barbera prende la parola per chiarire chi ci sarà, come Woody Allen e George Clooney e sua moglie Amal Ramzi Alamuddin, già arrivati in Laguna, e chi, invece, sarà assente al Lido.
“Non verranno gli attori di film legati alle piattaforme degli Studios – spiega il direttore artistico – ma ci saranno gli attori delle pellicole indipendenti. Non ci saranno gli interpreti di The killer – del regista di Fight Club, David Fincher, con protagonista Michael Fassbender – né il regista di Poor creatures Yorgos Lanthimos, né Bradley Cooper per il suo Maestro. Anche Penelope Cruz sarà assente ma per impegni personali. L’impatto dello sciopero non è stato quello che temevamo – conclude Barbera – abbiamo perso solo il film di Luca Guadagnino, gli altri sono tutti confermati“.
Sullo sciopero, invece, interviene Damien Chazelle, alla guida di una giuria che comprende nomi del calibro di Jane Campion – che nel 2021 presentò in Concorso Il potere del cane – Martin McDonagh – a Venezia lo scorso anno con Gli Spiriti dell’Isola – e il nostro Gabriele Mainetti – Lo chiamavano Jeeg Robot e Freaks Out.
La posizione del regista di Babylon sullo sciopero è netta e chiaramente dalla parte dei manifestanti.
“Oggi è il 100esimo giorno di sciopero per gli sceneggiatori è il 48esimo per gli attori. Non posso dire molto altro, senonché ogni opera d’arte debba essere remunerata e bisogna sostenerla” dice il regista, che poi conclude: “Molti artisti avrebbero voluto essere qui e stanno passando momenti molto difficili, dobbiamo ricordarcene“.
Alice Diop: “Il premio a Venezia ha cambiato la mia vita”
Chazelle ha parlato anche del suo ruolo da presidente di giuria, che rappresenta un orgoglio per lui.
“Per la prima volta posso celebrare il cinema non essendo in concorso, è un sogno e sono molto emozionato“, ha dichiarato il regista, per poi soffermarsi su come affronterà il suo delicato compito: “Ognuno ha il suo modo di prepararsi, ovviamente ci sono film di cui so più ed altri di meno. Cerco di concentrarmi su quello che vedo sullo schermo e sono davvero onorato di partecipare a questo festival“.
Per Alice Diop, presiedere la giuria della Miglior opera prima è la chiusura perfetta di un cerchio aperto con il trionfo lo scorso anno per il suo Saint Omer, insignito del Leone del Futuro – Premio Venezia opera prima Luigi De Laurentiis e il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria.
“Torno alla mostra dopo un percorso straordinario per il mio film“, dichiara la Diop che sottolinea: “Questi premi hanno cambiato la mia vita e mi hanno fatto entrare nel cinema internazionale che mi ha accolto a braccia aperte. Per una donna di colore essere in questo ambiente dà un senso di responsabilità e riconoscenza“.
La chiusura spetta a Chazelle, le cui parole, intrise di un entusiasmo quasi fanciullesco, esaltano ciò che un festival come Venezia deve sempre rappresentare: la celebrazione collettiva del cinema.
“Non dimenticherò mai la mia prima volta a Venezia: una cosa surreale dover prendere una barca per andare a una proiezione o andare in qualunque luogo. Il cinema – conclude Chazelle – è uno stato onirico e Venezia è un luogo ottimo per celebrarlo“.