Prete “anti-spaccio” e difensore della legalità: Don Coluccia, chi è il parroco aggredito martedì 29 agosto 2023 in via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca, quartiere periferico di Roma. Cosa sappiamo sul prete e su quello che in molti ormai definiscono un vero e proprio attentato. Dietro l’aggressione potrebbero esserci personaggi vicino alla criminalità organizzata della zona.
Don Coluccia, chi è il prete aggredito durante la marcia della legalità
Mentre era impegnato a guidare una delle sue solite passeggiate della legalità nel quartiere romano, il prete è stato raggiunto da un uomo di 28 anni in sella ad uno scooter, che ha cercato di investirlo. A proteggerlo e ad evitare il peggio ci ha pensato l’agente di scorta, che si è messo in mezzo tra il don e l’aggressore, è stato travolto il balzato via e ha reagito con un’arma aprendo il fuoco.
Conosciuto con l’appellativo di “prete anti-spaccio”, don Antonio Coluccia è un un uomo da anni impegnato nella lotta alla criminalità. Ogni giorno cerca di coinvolgere i giovani dei quartieri periferici di Roma per toglierli dalla strada. Cerca di insegnare loro i valori dello sport. A San Basilio infatti, ad esempio, ha dato vita alla “palestra della legalità”.
Da tempo diffonde la sua coraggiosa testimonianza e vive sotto scorta. Continua a cercare di combattere, nonostante le intimidazioni e le paure, i clan che controllano il traffico di droga nella Capitale non solo. Don Coluccia ha origini pugliesi e un passato come operaio in una fabbrica di Lecce. Da giovane è stato anche un sindacalista. Nel 1996 aveva fondato un’associazione di volontariato per aiutare i poveri.
Ha sempre avuto uno spirito di collaborazione e di vicinanza nei confronti delle persone emarginate. Da quando è diventato prete e ha iniziato la sua attività contro lo spaccio di droga e contro la criminalità organizzata, egli è stato minacciato più volte e per questo vive sotto scorta.
Da anni il prete gira in lungo e in largo i quartieri più degradati di Roma per cercare di salvare più persone possibili, specialmente i ragazzi. La sua attività è importantissima ma, al tempo stesso, “infastidisce” il clan di queste aree che non lo vedono di buon occhio.
L’aggressione a Tor Bella Monaca
L’aggressione che lo ha visto coinvolto si è verificata nel pomeriggio di martedì 29 agosto 2023 a Tor Bella Monaca, quartiere alle porte di Roma. Secondo le prime ricostruzioni, un uomo di 28 anni lo ha affiancato mentre era in sella ad uno scooter. Lo ha riconosciuto, lo ha insultato e poi ha provato ad investirlo.
Il don in quel momento era impegnato in una camminata della legalità in via dell’Archeologia. Si tratta di una zona tristemente nota per il giro illecito di droga e sostanze stupefacenti. Giro che il prete cerca di contrastare in vari modi.
Con Coluccia si trovava, come di consueto, il suo agente di scorta che si è accorto subito della gravità della situazione. Egli si è messo tra il don e l’aggressore e ha evitato quella che poteva finire in una vera e propria tragedia. È stato aperto anche il fuoco. L’agente ha sparato due colpi e uno è andato a segno, colpendo il 28enne.
Il giovane è stato ferito all’avambraccio da un proiettile che è entrato e uscito. È stato soccorso e portato all’ospedale Casilino. Qui a controllarlo ci sono diversi agenti della polizia. Nella stessa struttura è stato trasportato anche l’agente di scorta del don. Nessuno dei due in ogni caso sembra essere in gravi condizioni.
Chi è l’aggressore? Cosa sappiamo
A cercare di investire il prete in quello che è stato definito da molti come un attentato e stato un giovane di 28 anni a bordo di uno scooter T-Max. Non sono molte le informazioni su di lui ma sappiamo che la mamma è di nazionalità bielorussa. Pare che l’aggressore non viva con i genitori ormai da un paio di anni. Stando a quanto si apprende inoltre, non avrebbe un impiego.
Ora gli inquirenti stanno cercando di capire come mai il ragazzo abbia compiuto un gesto del genere. Non è chiaro se egli abbia cercato di investire il parroco perché convinto da qualche altro soggetto. Per adesso non si esclude l’ipotesi che dietro a questa aggressione ci sia anche la criminalità organizzata.
Nel suo scooter sono stati trovati una mannaia e un martello. Ora il 28enne deve rispondere alle accuse. In primo luogo gli investigatori devono chiarire se si tratta di un agguato premeditato o meno.