La preparazione alla partita è uno dei momenti più importanti della gara, in tutti gli sport: sarà forse per questo che i giocatori della nazionale maschile di basket della Nuova Zelanda hanno deciso di caricarsi danzando la tradizionale Haka prima dell’inizio del match.

La pratica, molto diffusa nel rugby, dove i famigerati All Blacks raccontano la propria ferocia con le espressioni e i gesti dell’antico ballo, è approdata dunque anche tra i cestisti, chiamati a fronteggiare gli Usa nella prima partita dei Mondiali 2023 in corso nelle Filippine.

Lo spettacolo e l’immersione nel gioco sono assicurati. I movimenti decisi e potenti dei giocatori hanno scatenato il favore del pubblico e aumentato la concentrazione e il senso di appartenenza alla squadre e alla nazione dei cestiti in campo. Come è tradizione nel rugby, il Team Usa si è disposto in riga davanti agli avversari e ha osservato con silenzio e rispetto la danza.

La partia, nonostante la carica dell’Haka, non è stata favorevole ai Tall Blacks, che hanno tenuto testa agli States per il primo quarto e mezzo, ma hanno poi dovuto cedere terminando la partita sconfitti per 99 a 72.

La squadra di Basket della Nuova Zelanda danza la Haka prima di cominciare la partita: cos’è la famosa danza rituale?

A differenza di quanto si potrebbe credere di primo acchito osservando i muscoli tesi, i denti digrignati e gli occhi intimidatori e spalancati dei danzatori, l’Haka non è una danza di guerra. Si tratta di una pratica tradizionale dei Maori, l’etnia originaria della Nuova Zelanda, resa celebre e internazionale dall’esecuzione che ne fanno i 15 All Black prima di ogni partita.

Nel suo libro, Maori Games and Haka, è lo studioso Alan Armstrong a descrivere il significato e i gesti della danza:

La Haka è una composizione suonata con molti strumenti. Mani, piedi, gambe, corpo, voce, lingua, occhi… tutti giocano la loro parte nel portare insieme a compimento la sfida, il benvenuto, l’esultanza, o il disprezzo contenuti nelle parole. È disciplinata, eppure emozionale. Più di ogni altro aspetto della cultura Māori, questa complessa danza è l’espressione della passione, del vigore e dell’identità della razza. È, al suo meglio, un messaggio dell’anima espresso attraverso le parole e gli atteggiamenti.

Si tratta dunque di un ballo che intende esprimere il sentimento interiore dei danzatori e che può essere rivestito ogni volta di molti significati. Non solo gesti intimidatori, quindi, ma anche esplosione di emozioni di gioia, dolore e passione. Per questo, quando eseguita, in qualsiasi ambiente (l’Haka è frequentemente danzata anche nei college e nell’esercito), veicola sempre grande commozione e dedizione alla causa.