Salvatore Todaro, la storia vera de “Il Comandante”, interpretato da Pierfrancesco Favino. L’eroe della Seconda Guerra Mondiale è protagonista del film d’apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2023.
Il Comandante, chi era Salvatore Todaro: la storia vera dietro il film
Ad aprire l’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia è il film italiano “Il Comandante”, il quale, sostituisce “Challengers” di Luca Guadagnino a causa dello sciopero degli sceneggiatori e degli attori americani.
Diretto da Edoardo De Angelis e scritto dallo stesso con Sandro Veronesi, “Il Comandante”, vede come protagonista Pierfrancesco Favino, nei panni di un eroe della Seconda Guerra Mondiale. Il racconto è incentrato sulla storia di un personaggio realmente esistito, Salvatore Todaro.
Classe 1908, Salvatore Bruno Todaro era il comandante dei sommergibili della Regia Marina. Un uomo coraggioso di origini siciliane e dal temperamento risoluto. Un eroe dei mari che ha trascorso la maggior parte della sua vita a Sottomorina di Chioggia, dove ha sviluppato la sua grande passione per il mare.
Entrato nell’accademia navale di Livorno all’età di soli 15 anni, Salvatore Todaro ha avuto una carriera in ascesa, diventando prima guardiamarina e poi sottotenente di vascello. Nel 1933, tuttavia, un incidente gli provoca una brutta frattura alla colonna vertebrale che lo costringerà ad indossare per sempre un busto rigido. Nonostante il dolore provocato da quella lesione, tuttavia, Salvatore Todaro non ha mai abbandonato la sua professione di marinaio, cercando di nascondere sempre le sue sofferenze ai colleghi e alla sua famiglia. Nello stesso anno, infatti, Todaro convola a nozze con una donna di nome Rina Anichini e dalla loro unione nascono due figli, Gian Luigi e Graziella Marina.
Negli anni successivi, dopo aver ricoperto diversi incarichi, Salvatore Todaro si imbarca dapprima, nei sommergibili Marcantonio Colonna e poi Des Geneys come ufficiale in seconda poi, prende il comando di un piccolo sommergibile, l’H.4 che operava in Spagna ai tempi della guerra civile.
16 Ottobre 1940: L’episodio del Kabalo
Nel luglio del 1940, dopo l’entrata in guerra dell’Italia, Salvatore Todaro prende il comando del nuovo sommergibile Comandante Cappellini che, durante la Seconda Guerra Mondiale, viene assegnato alla base oceanica di Bordeaux per bloccare le rotte marittime tra USA e Gran Bretagna. È proprio nei panni di comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina che compie le missioni del 1940 e 41, rischiando la propria vita per salvare alcuni marinai superstiti. Il film racconta, a tal proposito, l’episodio che cambiò la vita a Salvatore Todaro, avvenuto il 16 ottobre del 1940.
Al largo di Madera, il sommergibile Cappellini incrociò il piroscafo belga “Kabalo”. Dopo essere stato attaccato, Todaro risponde silurando il mercantile, scoprendo che il piroscafo portava ricambi ai militari inglesi. Dopo l’affondamento, dunque, Salvatore Todaro decise di seguire le leggi del mare anziché quelle della guerra, offrendo aiuto e cibo ai 26 sopravvissuti antinazisti e portandoli sani e salvi fino alle Azzorre.
Un gesto eroico e coraggioso che tuttavia, venne deriso dall’alleato tedesco, il comandante in capo dei sommergibilisti Karl Dönitz che lo appellò il “Don Chisciotte dei mari” e lo minacciò di gravi conseguenze per aver soccorso i nemici. Interrogato sui motivi di tale gesto, Salvatore Todaro spiegò: “Sono italiano. Lo facciamo da 2000 anni e continueremo a farlo”.
Come è morto Salvatore Todaro?
Dopo l’episodio del “Kabalo”, nel novembre dell’anno dopo, Todaro passa al servizio della “X Flottiglia MAS”, con la quale, prese parte al blocco del porto di Sebastopoli nel Mar Nero contro le forze della marina sovietica.
Di ritorno da questa spedizione, Salvatore Todaro rimane vittima di un attacco al porto tunisino di Bona, Ucciso nel sonno da una raffica di mitraglia sparata da uno Spitfire inglese, muore all’età di 34 anni dopo aver ottenuto nel corso della sua carriera una Medaglia d’Oro, tre Medaglie d’Argento e due Medaglie di Bronzo al Valor Militare. Si racconta che per 30 anni dopo la sua morte, i 26 superstiti belgi salvati da Todaro si sono dati appuntamento a Livorno, sulla sua tomba, per rendere omaggio al Comandante.
Il film, il cui protagonista è interpretato da Pierfrancesco Favino ricorda e celebra la sua storia. Un emozionante racconto di eroismo e sacrificio che mostra l’umanità di un uomo di saldi principi che ha dedicato la sua intera vita al mare. Ecco di seguito, il teaser trailer del film “Il Comandante”.