Non sono proprio piaciute le parole che Andrea Giambruno, conduttore televisivo della trasmissione Diario del Giorno e compagno della Premier Meloni, ha pronunciato a commento dei fatti di cronaca relativi alle violenze sessuali, moltiplicatisi in Italia negli ultimi mesi.

Se tu vai a ballare, hai tutto il diritto di ubriacarti però se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche e poi rischi effettivamente che il lupo lo trovi.

Questa la dichiarazione rimbalzata a destra e a manca sui giornali e sul web e da cui ora Gaimbruno cerca di difendersi, appellandosi al pretesto, vecchio come il mondo, del fraintendimento e della diffamazione. Il suo sfogo è stato raccolto dal Corriere della Sera:

Io non ho mai detto ‘la ragazza se l’è cercata’ o che, se eviti di ubriacarti, ‘non ti stuprano’: questi virgolettati sono usciti su un giornale e poi dappertutto, ma sono diffamazione pura.

Dunque, le parole di Giambruno, in realtà davvero poco fraintendibili, sarebbero state oggetto di una strumentalizzazione mediatica e politica contro di lui e nulla più: il conduttore pare non avere alcuna intenzione di ritrattare le sue posizioni.

Andrea Giambruno fuori di sé: “Parole strumentalizzate”

Il giornalista di Retequattro non esita ad esprimere tutta la sua rabbia per la gogna mediatica a cui è stato sottoposto dopo l’ultima puntata del suo programma. Secondo lui, niente di quello che ha detto durante la diretta può essere attaccato sulla base delle accuse che gli sono state rivolte. Il conduttore, insomma, avrebbe solo rivolto un consiglio spassionato ai giovani sul non «bere e drogarsi» perché il malintenzionato di turno potrebbe sempre essere dietro l’angolo.

Mi sono permesso di dire ai giovani, a ragazzi e ragazze senza distinzioni di genere, di non uscire apposta per ubriacarsi e drogarsi, mi sono raccomandato di fare attenzione perché, purtroppo, il malintenzionato lo trovi. Non ho detto che gli uomini sono legittimati a stuprare le donne ubriache.

Giambruno si sorprende con amarezza del trattamento che gli è stato riservato dalla politica e attacca chi sta strumentalizzando la situazione:

Invece, certi politici vanno dietro a un titolo falso, chiedono la mia sospensione, ma per cosa? Per aver detto ai ragazzi non vi drogate? Strumentalizzano gli stessi politici che mi fanno chiamare per pietire un invito.

Giambruno: “Nessun polito può dirmi cosa posso o non posso dire”

L’auto-arringa difensiva del conduttore televisivo ha il suo climax nell’affermazione della sua piena libertà di parola, contro una politica brutta e cattiva che cerca sempre di tappare le ali della libera espressione. Ma non ad Andrea Giambruno, che infatti non intende fare passi indietro sulle sue contestate dichiarazioni:

Se avessi detto qualcosa di sbagliato, avrei chiesto scusa, ma non è così e non esisterà mai un giorno in cui sarà un politico o un collega a dirmi cosa devo dire. Anche Meloni non si è mai permessa.

Poi, Giambruno conclude con una contraccusa, taccando di diffamazione e falsità chi ha puntato il dito contro di lui:

Chiedono la mia sospensione, e su frasi false, gli stessi che decantano la libertà di espressione. Piuttosto, dico io, attaccatemi perché dico cose ovvie, banali: che a luglio fa caldo o che è meglio non drogarsi.