Cala la fiducia dei consumatori e, soprattutto, quella delle imprese il cui indice torna ai minimi dal mese di novembre 2022. Lo dice l’odierna stima Istat, che ad agosto ravvisa una lieve riduzione dell’indice di fiducia dei consumatori, pur mantenendosi sopra alla media dei primi sette mesi di quest’anno, passando da 106,7 a 106,5; mentre sul fronte delle imprese si nota un peggioramento in tutti i comparti economici indagati, scendendo da 108,9 a 106,8.
Secondo la stima Istat, l’indice di fiducia delle imprese è ai minimi da novembre 2022. Lieve riduzione tra i consumatori
Si evidenzia – scrive l’Istat – un deciso peggioramento delle opinioni sulla situazione economica generale, una diminuzione delle attese sulla disoccupazione e un miglioramento delle valutazioni sulla situazione economica personale.
Sono quattro gli indicatori studiati mensilmente dall’Istituto nazionale di statistica e che incidono appunto sull’indice di fiducia. Si tratta del “clima economico” (il cui dato scende da 123,4 a 121,5); del “clima futuro” (da 115 a 114,1); del “clima personale” (che invece aumenta da 101,1 a 101,5); e del “clima corrente” (anche questo con il segno +: da 101 a 101,4).
Male soprattutto il commercio al dettaglio, ma anche manifatturiero e costruzioni
L’indice di fiducia delle imprese scende invece nell’industria, che passa da 99,1 a 97,8, per quanto concerne il settore manifatturiero; e da 166,5 a 160,2 in quello delle costruzioni. E ancora: decremento da 111 a 108,8 nel commercio al dettaglio, in cui tutte le componenti peggiorano; da 105,5 a 103,6 nei servizi di mercato, dove tuttavia si registrano giudizi favorevoli sugli ordini.
Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sul livello della produzione; le scorte rimangono sostanzialmente stabili. Per quanto attiene alle costruzioni, sia i giudizi sugli ordini/piani di costruzioni, sia le aspettative sull’occupazione presso l’azienda, registrano una dinamica negativa.
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