Aggressione nel carcere di Massama, a Oristano. Un gruppo di detenuti ha aggredito i poliziotti penitenziari ferendone almeno tre. A denunciarlo sono le sezioni regionali sarde del Sappe, il sindacato autonomo Polizia penitenziaria, e della Uil Pa.

I sindacati dei poliziotti penitenziari sul piede di guerra dopo l’aggressione nel carcere di Oristano. Feriti tre agenti

I detenuti della sezione Alta sicurezza, al rientro dai cortili passeggi, hanno dapprima rifiutato di tornare nelle celle e, nonostante il tentativo di mediazione del personale di Polizia penitenziaria, sono passati alle vie di fatto aggredendo brutalmente quattro poliziotti – confermano dai sindacati – Solo dopo diversi minuti hanno deciso di rientrare nelle camere, ma nel frattempo gli agenti aggrediti hanno subito tumefazioni. Sono stati quindi trasportati all’ospedale esterno cittadino e non sono a rischio di vita

Il Sappe ha dunque denunciato la mancanza di agenti e di strumenti di difesa come il laser. Mentre il segretario nazionale, Donato Capece, dice:

Va bene l’ipotesi di configurare come aggravante porre in essere atti finalizzati ad alterare l’ordine e la sicurezza durante la carcerazione, come ha annunciato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, ma credo si debba andare oltre, destinando carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione.

La Uil contro Nordio: “Basta parole di circostanza, servono i fatti”

Ciò mentre il segretario generale della Uil Pa Polizia penitenziaria, Michele Cireddu, torna sulle recenti dichiarazioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio:

Non ci rassicurano le sue parole sulla previsione di un articolo che prevede un aggravante per le aggressioni subite dagli agenti. Noi vogliamo che le aggressioni finiscano immediatamente. Delle parole di circostanza non sappiamo cosa farcene. La situazione è fuori controllo praticamente ovunque.

Leggi anche: Rosa e Olindo: dove sono incarcerati, quando escono, perché si parla di innocenza e riapertura del caso? e Trasferito in un carcere del Nord Italia il killer di Michelle Causo: “A Roma rischia pestaggi”.