Prende forma la nuova Italia, dopo l’annuncio di Luciano Spalletti in panchina è arrivata l’ufficialità dello staff del tecnico in azzurro. Cambio radicale rispetto a Roberto Mancini con tanti fedelissimi dell’allenatore di Certaldo come Marco Domenichini come vice e la coppia Daniele Baldini-Salvatore Russo come assistenti. Doppio impiego per Marco Savorani che si dividerà fra azzurro e Fiorentina come preparatore dei portieri. Si aggiunge l’esordio di Gianluigi Buffon come capo delegazione mentre è un addio illustre quello di Gabriele Oriali che dopo nove anni lascia Coverciano.
Lo staff di Spalletti
La Federazione Italia Giuoco Calcio e Luciano Spalletti hanno ufficializzato il nuovo staff tecnico degli azzurri. Il lavoro sul campo comincerà domenica 3 settembre quando scatterà il raduno per i convocati nel Centro Tecnico Federale di Coverciano per preparare le gare di qualificazione per UEFA EURO Germania 2024 contro la Nord Macedonia a Skopje sabato 9 settembre e la sfida contro l’Ucraina a Milano fissata per martedì 12.
Spalletti ha voluto con sè i suoi fedelissimi partendo dal vice allenatore che sarà Marco Domenichini, autentico braccio destro con cui è partito dall’Empoli nella stagione 1995-96 fino alla vittoria dello Scudetto con il Napoli passando per tutte le avventure del toscano, compreso quella all’estero. Ventisei anni accanto al tecnico di Certaldo per il suo vice di 65 anni natìo di La Spezia.
Il braccio sinistro invece è il 59enne Daniele Baldini nel ruolo di assistente tecnico. Ha conosciuto Spalletti ai tempi di Empoli per poi ricongiungersi durante la prima esperienza alla Roma nel 2005. L’altro assistente invece è una new entry recente come Salvatore Russo con cui collabora dalla scorsa stagione al Napoli. Salernitano con una lunga carriera nelle serie minori e qualche apparizione in Serie A nell’Ancona proprio di Spalletti.
Il preparatore atletico è l’aretino Francesco Sinatti, approdato in Serie A con l’Empoli di Sarri con cui poi ha proseguito al Napoli decidendo di rimanere e incontrando quindi Spalletti due anni fa. Il secondo preparatore è Franco Ferrini, un professionista con oltre vent’anni di esperienza nel mondo del calcio ad ottimi livelli e già nello staff di Spalletti all’Inter.
Il lavoro con i portieri è affidato a Marco Savorani, uno scudetto Primavera nella Roma nel 1984 e tanti anni tra i pali prima di tornare in giallorosso dove è stato nominato miglior preparatore dei portieri nel 2016 e nel 2017. Dopo l’esperienza con Antonio Conte al Totthenam, è entrato nello staff di Vincenzo Italiano alla Fiorentina e quindi si dividerà tra la maglia viola e quella azzurra della Nazionale.
Un altro ex Empoli è Alessandro Pane, centrocampista consacratosi proprio in Toscana a inizio anni ’90, che in Azzurro ha già vissuto due stagioni da tecnico dell’Under 19 (2013-14 e 2014-15): per lui il ruolo di osservatore insieme a Giorgio Venturin e Marco Scarpa. Marco Mannucci, dal 2016 nel Club Italia, e Renato Baldi saranno infine i match analyst. L’addio eccellente è di Gabriele Oriali che lascerà il ruolo di team manager dopo nove anni in azzurro mentre diventa operativo come capo della Delegazione Azzurra Gianluigi Buffon che ha dato il mese scorso l’addio al calcio giocato.
Torno in Nazionale perché quel bambino che trent’anni fa varcava per la prima volta il cancello di Coverciano ha ancora voglia di sognare e di vivere questo sogno insieme ai tifosi italiani. Fin dal primo contatto di questi ultimi giorni con il Presidente Gravina e poi con Mauro Vladovich avevo già deciso di dire di sì, ma abbiamo dovuto verificare alcuni aspetti tecnici; la Nazionale viene prima di tutto e niente mi avrebbe impedito di tornare a casa.
La maglia Azzurra è sempre stata parte della mia vita: l’ho indossata con orgoglio e onorata con impegno, mi ha regalato emozioni uniche, ho pianto quando abbiamo vinto il Mondiale e quando non siamo riusciti a qualificarci. Ho avuto il privilegio di poter essere l’unico portiere in 113 anni a poter vestire l’Azzurro, oltre ai vari colori delle maglie da portiere ed è stato un omaggio che ho apprezzato moltissimo.
Il rapporto con la Nazionale dall’Under 15 alla Maggiore è stato viscerale: ogni convocazione, ogni allenamento, ogni partita, tutto è stato speciale, perché in quei momenti senti di essere lì a rappresentare la tua Nazione, la tua gente, e quella immensa responsabilità mi ha sempre dato la forza per non mollare e per rialzarmi dopo ogni caduta.