Giorni compressi, poco tempo per riuscire a dare uno scheletro alla sua nuova creatura. Il nuovo ct dell’Italia Luciano Spalletti lo si può immaginare davanti alla tv, con un taccuino in mano, ad analizzare tutte e 20 le partite andate in scena in queste prime due giornate di campionato. Individuare gli interpreti giusti per iniziare al meglio la sua avventura azzurra è un lavoro certosino che l’ambiente ora non si può permettere. Il battesimo di fuoco è già pronto per il mister campione d’Italia, per lui già pronte Macedonia e Ucraina in vista delle qualificazioni di Euro 2024, solo cinque giorni di allenamento per mettere in campo la formazione migliore. Ci sarà tempo per puntare sulla bellezza estetica così come vista a Napoli, ora bisogna essere concreti e mettere alle spalle l’ennesimo Mondiale sfumato.

Spalletti-Italia, ecco i nomi per tornare a sognare

Ad oggi Spalletti lavora per l’Italia con un concetto ben definito e che non può essere sostituito in questo momento, ovvero puntare sull’esperienza. Serve pragmatismo, bisogna ritrovare convinzione e solidità. Solo dopo si potrà partire con l’inserimento del classico mix con la gioventù volenterosa e pronta a dare la giusta dose di freschezza. L’unica sicurezza dovrebbe essere relativa al modulo: avanti tutta con il 4-3-3, o 4-2-3-1 in caso di variabili relative all’avversario. Perché l’obiettivo è quello di essere camaleontici, tutti devono saper far tutto, risultando così imprevedibili in qualsiasi circostanza.

E i nomi? In attesa della prima lista di convocati ufficiale si può ipotizzare un tipo di undici il più funzionale possibile al credo spallettiano. In porta si riparte da Donnarumma, mentre in difesa si lavorerà cercando di trovare il giusto feeling. Di Lorenzo sarà il punto di riferimento con i vari Scalvini Bastoni e Dimarco a supporto. La new entri porta il nome di Casale, mentre per Parisi, Kayode e altri giovani l’inserimento sarà graduale.

A centrocampo si riparte da Tonali e Barella, con Pellegrini che occuperà il terzo slot, mentre per il resto si punterà forte sui vari Cristante, Locatelli, Frattesi e Pessina. Out Jorginho e Verratti, Spalletti vuole lasciare l’impronta mettendo il passato da parte. Non è il discorso di Immobile, qui il tecnico di Certaldo ha le idee chiare, vuole il numero 17 per puntare non solo sui movimenti ma anche sulla dedizione e il sacrificio, con Scamacca alle sue spalle pronto a crescere per poi prenderne il posto, con un Belotti sullo sfondo che vuole dare continuità dopo la doppietta alla Salernitana.

Sugli esterni le idee dovrebbero essere chiare: si punterà su Federico Chiesa, mentre aumentano le chance per Zaccagni, che potrebbe trovare più continuità in azzurro rispetto ai trascorsi con Roberto Mancini in panchina. Porte aperte anche per Zaniolo, mentre Berardi dovrebbe continuare la sua avventura con l’Italia, con il jolly Raspadori che manterrà vivo lo Spalletti pensiero insieme a Politano. Con la condicio sine qua non che sarà una e una sola: uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli.