Una capretta uccisa a calci dal branco dopo una festa di compleanno: ha dei contorni agghiaccianti l’episodio verificatosi in un agriturismo ad Anagni, nei pressi di Frosinone.
A denunciare la brutale violenza è stato il proprietario della struttura, che si è rivolto ai carabinieri ieri mattina, lunedì 28 agosto. I militari hanno aperto un’inchiesta per il reato di omessa custodia o malgoverno di animale. La vicenda risale alla serata di domenica 27 agosto. A rendere ancor più drammatico il tutto è stata la condotta dei protagonisti che, una volta compiuto il folle gesto, hanno documentato l’accaduto sui loro profili social.
Uno dei video, ripreso dall’edizione di Frosinone del “Messaggero”, ritrae i giovanissimi intenti a trasportare la bestiola su un carretto, per poi lanciarla da una finestra. Nelle immagini compare uno dei ragazzi che, presa la rincorsa, colpisce l’animale con violenti calci in testa. Alla fine per l’animale, esanime e indifeso, non c’è stato più nulla da fare.
Capretta uccisa ad Anagni, la Procura dei Minori di Roma contesta il reato di uccisione di animale
Nel mirino della giustizia sono finiti, in particolare, due adolescenti di Fiuggi. L’ultimo aggiornamento sull’accaduto vede la Procura dei Minori di Roma indagare per il reato di uccisione di animale.
A portare avanti l’indagine sono i carabinieri di Anagni. Il reato in questione è disciplinato dall’articolo 544 bis del codice penale: chi causa, “per crudeltà e senza necessità”, la morte di un animale, rischia di incorrere in una pena dai due ai quattro anni di reclusione.
Gli investigatori stanno esaminando i filmati, ormai virali sui social, e ascolteranno presto alcuni dei presenti alla festa di compleanno. A colpire è anche il fatto che nessuno dei ragazzi sia intervenuto per difendere la povera vittima della brutale aggressione. Ascoltato anche il titolare dell’agriturismo, sconvolto dopo il ritrovamento della carcassa della capretta e dopo la visione del filmato dell’orrore.
Sulla questione è intervenuta anche l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che ha annunciato l’intenzione di presentare, nelle prossime ore, una denuncia per maltrattamento e uccisione di animali. L’associazione vuole anche costituirsi parte civile nel processo.
Procediamo chiedendo la massima pena per il reato di maltrattamento e uccisione di animale aggravato da futili motivi. Questo genere di delitti sono l’espressione di pericolosità sociale e auspichiamo una volta di più che il legislatore metta finalmente mano a una riforma del Codice penale che inasprisca le pene per questi reati.
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