Non usa mezzi termini, Vincenzo De Luca, per definire le atroci violenze che si sono consumate nei scorsi giorni a Caivano, comune nei pressi di Napoli.
Il Presidente della Regione Campania ha aperto all’ipotesi di “istituire uno stato d’assedio vero e proprio” sul piano militare. Una “espressione forte”, ammette il governatore campano, “ma non riesco a trovarne un’altra”.
Dobbiamo dire con grande spirito di verità che a Caivano lo Stato non esiste, nonostante l’impegno di forze dell’ordine estremamente limitate. Serve uno stato d’assedio come si fa quando mandiamo i reparti militari nei luoghi di guerra. Dobbiamo decidere che per un anno bisogna togliere l’aria ai delinquenti che trafficano in droga.
Violenze di Caivano, De Luca: “Le istituzioni competenti sono il Comune e il Governo nazionale”
Il riferimento di De Luca è allo stupro subito da due cuginette di 10 e 12 anni al Parco Verde di Caivano. Si ipotizza che ad agire sia stato un branco composto da un numero non meglio precisato di ragazzi.
A margine di una conferenza stampa, il governatore regionale ha sottolineato come Caivano “è l’inferno in terra, ma questo lo sapevamo già da quando hanno scaraventato dall’ultimo piano la piccola Fortuna dopo averla violentata”.
Anche allora è passata la prima ondata di emozioni, per questo non ho voluto neanche parlarne in questi giorni. Sono stato in silenzio per alcuni giorni per non unirmi al coro delle solidarietà pelose che sono diventate per me insopportabili.
De Luca ha poi parlato del prossimo passo delle istituzioni per tutelare le vittime. Nella mattina di domani, mercoledì 30 agosto, si terrà un incontro con il commissario di governo al comune di Caivano e con i dirigenti scolastici. Obiettivo “mettere a punto un ulteriore programma di intervento su Caivano, avendo la Regione Campania fatto da supplenza ad altre istituzioni“.
Ricordo che le due istituzioni competenti sui problemi di Caivano sono il Comune e il Governo nazionale dal punto di vista della sicurezza.