L’FBI cerca una spia russa che operava in Italia . Si chiama Natalia Burlinova e secondo le autorità americane “ha inquinato l’opinione pubblica occidentale”. 

Natalia Burlinova, chi è?

Natalia Burlinova è una donna di 40 anni, elegante e insospettabile, che ha frequentato i salotti dell’alta Italia.  I primi a parlarne sono stati i giornalisti del New York Times che venerdì scorso hanno pubblicato un rapporto dell’intelligence americana, denunciando la nuova strategia dell’FSB per influenzare l’opinione pubblica occidentale.

Gli agenti dell’Fbi seguono i suoi movimenti dal 2015, quando ha iniziato ad organizzare convegni e dibattiti negli Stati Uniti, ma anche in Europa, per promuovere gli interessi nazionali della Russia.  Ad attirare l’attenzione è soprattutto la frequenza dei seminari dedicati a rapporti tra Mosca e l’occidente, fin dal 2017. Uno di questi anche in collaborazione con l’Ispi.

Come scrive il quotidiano polacco “Gazeta Polska Daily”, i servizi speciali russi conducono operazioni di collocamento nei media stranieri, compresi nei paesi dell’Unione Europea e negli Stati Uniti, per diffondere la propaganda del Cremlino.

I loro dettagli sono stati descritti in un’analisi recentemente declassificata dei servizi statunitensi. Estratti del documento di venerdì 25 agosto sono trapelati alla CNN e al New York Times. Dall’analisi emerge che il ruolo chiave in queste operazioni spetta al Servizio di sicurezza federale (successore del KGB sovietico), che da anni instaura rapporti all’estero con influenti rappresentanti del mondo dei media, della politica e dell’economia attraverso i finanziamenti organizzazioni ed enti. Vengono poi utilizzati per presentare contenuti in linea con la propaganda russa.

“Una di queste organizzazioni controllate dall’FSB, secondo i risultati dei servizi americani, è Creative Diplomacy (PICREADI), guidata appunto da Natalia Burlinova. Gli investigatori americani vogliono accusare la donna russa di spionaggio per conto dell’FSB. 17 aprile si è deciso di arrestare Burlinova, che molto probabilmente si nasconde in Russia.

Burlinova era attiva anche in Polonia. Ha collaborato con la Fondazione Stefan Batory finanziata da George Soros. Questa organizzazione critica il governo della Destra Unita per azioni che presumibilmente colpiscono la democrazia. La ricercata russa per spionaggio ha partecipato agli incontri organizzati dalla fondazione nell’ambito del Club dal titolo Polonia e Russia: società che cambiano nell’aprile 2013.

A quel tempo, nei materiali dell’organizzazione, veniva presentata come scienziata politica, esperta nel campo della diplomazia pubblica, politica dell’informazione in Russia, direttrice del programma della Fondazione per il sostegno della Diplomazia Pubblica, dal nome AM Gorczakowa, che, tra gli altri, ha lavorato nel dipartimento estero dell’agenzia statale di informazione RIA Novosti.

Nel novembre 2013 Burlinova ha rilasciato un’intervista a Tygodnik Powszechny in cui ha elogiato Vladimir Putin. Nell’aprile 2016, secondo il giornale, è stata ospite della prossima edizione del Club Polonia e Russia della Fondazione Batory, co-organizzato dal Circolo scientifico studentesco degli affari esteri della Scuola di Economia di Varsavia. Il dibattito a cui ha partecipato era intitolato “Stiamo assistendo a una rivoluzione conservatrice?”.