Pensioni, le novità in arrivo per i nati fino al 1967 sono tante, e interessano particolarmente gli aspetti legati alle penalizzazioni ridotte. Nell’agenda del governo italiano, il tema previdenziale è sicuramente quello più sentiti. Sono numerose, forse troppe, le risposte attese dalle parti sociali e dai lavoratori riguardo al fronte previdenziale. Tuttavia, sembra che la riforma delle pensioni si stia allontanando sempre di più. Ancora una volta, non verrà dato spazio ad alternative previdenziale tali da consentire un’uscita anticipata consona alle esigenze dei lavoratori. Tuttavia, le prospettive per i nati fino al 1967 potrebbero migliorare sensibilmente. Vediamo come.
Pensioni INPS per i nati fino al 1967
L’età pensionabile per l’accesso alla pensione di vecchiaia resterà invariata fino al 2026. Pertanto, l’adeguamento all’aspettativa di vita non sarà attivato fino a tale data. Una normativa che riguarda tanto l’accesso alla pensione di vecchiaia quanto alla pensione anticipata ordinaria.
Le misure che permettono il ritiro anticipato dal mondo del lavoro sono subordinate alle modifiche e alle novità introdotte nella legge di Bilancio. Per questo motivo, si attende il rinnovo delle misure in scadenza il 31 dicembre 2023 per il 2024. Nonostante non siano accessibile a tutti, queste misure permettono un accedere agevolato rispetto ai requisiti ordinari, che rimarranno congelati fino al 2026.
Nel 2024, i nati fino al 1957 potranno accedere alla pensione di vecchiaia, a condizione che abbiano maturato 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Con i requisiti anagrafici bloccati, sarà possibile andare in pensione con le stesse condizioni fino al 2026.
Quando andrò in pensione?
La scelta previdenziale potrebbe ricadere tanto sulla pensione di vecchiaia quanto sulla pensione con Quota 41 per tutti. Infatti, è possibile che quest’ultima misura venga introdotta alla fine della legislatura, ovvero con modi e tempi diversi. Nel 2024, il governo italiano non riuscirà a inserire nuove misure, a causa del bilancio finanziario tirato al minimo, non sarà possibile, quindi istituire la misura Quota 41 per tutti.
Resterebbe attivo il pensionamento ordinario, ovvero la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata. Nella prima ipotesi i lavoratori possono accedere alla pensione a 67 anni di età con 20 anni di contributi.
L’altra misura, permette di uscire dal mondo del lavoro a prescindere dall’età anagrafica, ma con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Tali condizioni resteranno inalterate fino al 2026.
Proprio l’accesso al trattamento scollegato dall’età anagrafica, potrebbe permettere l’accesso alla pensione per i nati dal 1962 o 1963.
Coloro che vantano una carriera lavorativa continua iniziata da giovane, potrà accedere alla pensione anticipata ordinaria a circa 60 anni di età con 43 anni di contributi versati.
Come è possibile che una lavoratrice possa pensionarsi a 59 anni di età, se ha iniziato un percorso lavorativo intorno ai 18 anni di età maturando 41 anni e 10 mesi di versamenti contributivi.
Nel 2024, Quota 41 per tutti potrebbe mandare a casa i lavoratori a 59 anni di età
Appare chiaro che Quota 41 per tutti potrebbe permettere ai nati nel 1965 l’accesso alla pensione a 59 anni di età, a condizione di aver percorso una carriera lavorativa continua in giovane età.
Senza tralasciare che nel 2024, qualcuno potrebbe accedere alla pensione a 57 anni di età, se ha iniziato un’attività lavorativa a 16 anni, attraverso Quota 41 precoci. In ogni caso, si tratterebbe di un canale privilegiato per alcuni dei nati nel 1957.
Secondo l’INPS, a partire dal 2026 verrà attivato l’adeguamento dei requisiti per l’accesso alla pensione anticipata ordinaria in base all’incremento dell’aspettativa di vita. I requisiti stimati, a titolo esemplificativo fino al 2050, sono calcolati sulla base dello scenario demografico fornito dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat):
- 2026: 43 anni e 11 mesi per gli uomini e 42 anni e 11 mesi per le donne;
- 2027: 44 anni e 2 mesi per gli uomini e 43 anni e 2 mesi per le donne;
- 2028: 44 anni e 2 mesi per gli uomini e 43 anni e 2 mesi per le donne;
- 2029: 44 anni e 4 mesi per gli uomini e 43 anni e 4 mesi per le donne;
- 2030: 44 anni e 4 mesi per gli uomini e 43 anni e 4 mesi per le donne;
- 2031: 44 anni e 6 mesi per gli uomini e 43 anni e 6 mesi per le donne;
- 2032: 44 anni e 6 mesi per gli uomini e 43 anni e 6 mesi per le donne;
- 2033: 44 anni e 8 mesi per gli uomini e 43 anni e 8 mesi per le donne e così via.