Milioni di danni alle coste nazionali. La Coldiretti lancia l’allarme per il Granchio blu, ormai rinominato il “killer dei mari”, che sta distruggendo con la sua voracità i mari italiani e il loro ecosistema.

L’arma vincente per combattere il killer è quello di combatterlo a tavola, con la vendita al dettaglio della specie originaria delle coste Atlantiche dell’America. Così facendo, è il ragionamento della Coldiretti, si evita una sua eccessiva diffusione. E si fanno felici le papille gustative degli italiani.

“L’obiettivo – sottolinea la Coldiretti – è contribuire a contenere l’eccessiva diffusione del granchio, che sta prendendo il sopravvento nei fondali delle nostre coste, individuando opportunità economiche per i territori duramente colpiti”.

Il crostaceo ha danneggiato gran parte delle coste italiane, da Nord a Sud, tanto che ormai è diventato una vera e propria “calamità naturale”. Ma non solo l’ecosistema e la biodiversità. Il killer danneggia anche gli strumenti dei pescatori, in particolar modo le reti che – grazie alle sue chele – riesce facilmente a rompere.  

“La presenza del granchio blu ha le proporzioni di una vera e propria “calamità naturale” nel delta del Po dove sta facendo strage di cozze e vongole ma è stata segnalata – continua la Coldiretti – un po’ lungo tutta la Penisola, dalla Puglia all’Abruzzo, dal Lazio alla Liguria, fino alla Sicilia.

 

Gli agricoltori hanno quindi sottolineato l’importanza di combattere il crostaceo tramite la vendita, ricordando come negli ultimi 30 anni è scomparso un terzo delle imprese.

“Oltre a devastare la biodiversità e l’ecosistema il granchio blu danneggia anche le attrezzature di pesca, arrivando persino a tagliare le reti con le sue chele taglienti. Una minaccia per la sopravvivenza della pesca italiana dove – conclude Coldiretti – nello spazio di un trentennio sono già scomparsi il 33% delle imprese e ben 18.000 posti di lavoro, con la flotta ridotta ad appena 12 mila unità”.

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