Dopo il primo Consiglio del Ministri al rientro dalle ferie estive, Giorgia Meloni si concede ai giornalisti e propone innanzi tutto un bilancio dei suoi primi 10 mesi di governo, ai quali seguirà un bimestre di fuoco per la Premier di Fratelli d’Italia. Prima l’appuntamento con la complessa manovra di bilancio, poi le elezioni europee e, infine, la presidenza del G7: insomma, Meloni si trova davanti ad un’agenda complicata e affollata, per cui, se da una parte loda i suoi per i risultati fin qui ottenuti, dall’altra chiede concentrazione e serietà per i prossimi appuntamenti.
Abbiamo appena compiuto dieci mesi di governo, al primo anno mancano solo due mesi. Un momento che ci ha consentito di fare un bilancio di questi 10 mesi, singolarmente e come squadra. Da una parte dobbiamo essere soddisfatti, dall’altra dobbiamo essere pronti a fare di più e meglio Da tutto si impara, soprattutto dagli errori. Ci aspetta un anno molto impegnativo che culminerà con le elezioni europee e la presidenza italiana del G7. Serve il massimo della compattezza, della determinazione, della concentrazione.
Ha detto Meloni, che poi ha lasciato l’onore e l’onere di fare il punto sulle questioni riguardo alla Manovra al Ministro dell’Economia Giorgetti, il quale ieri aveva definito la situazione «complessa», ammettendo che ci sarà bisogno di prendere delle decisioni chiare in sede di manovra. La Premier, ha dunque concluso solo con alcune «riflessioni e indicazioni» sulla prossima sfida del Governo.
Lo scorso anno, l’emergenza energetica ha assorbito due terzi della manovra, ma questo non ci ha impedito di lanciare alcuni segnali importanti e di tracciare una direzione: penso al taglio del cuneo fiscale o alle risorse che abbiamo scelto di destinare alla famiglia, a partire dall’aumento dell’assegno unico. Misure che hanno tracciato una direzione. Direzione che ora dobbiamo consolidare e rafforzare.
Prima di concludere, Meloni ha anche espresso un pensiero per le due cuginette di 11 e 14 anni stuprate a Caivano, dove la Presidente del Consiglio intende recarsi al più presto, avendo accolto l’invito del parroco della città.
Obiettivo del governo è bonificare l’area, per la criminalità non esistono zone franche. Intendo accogliere l’invito di don Patriciello a recarmi sul posto, la mia non sarà una semplice visita, offriremo sicurezza alla popolazione. Il centro sportivo deve essere ripristinato e reso funzionante il prima possibile.
I temi del Consiglio dei Ministri: Il decreto legislativo sullo spettacolo
A seguito dell’intervento di Meloni, sono i Ministri si sono avvicendati nella conferenza stampa, commentando i risultati ottenuti nel Consiglio. Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha parlato dell’approvazione di uno schema di decreto legislativo per il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità nonché l’introduzione di un’indennità di discontinuità in favore dei lavoratori dello spettacolo.
Con oggi diamo concretezza e protezione a tutti quei lavoratori del mondo dello spettacolo che subiscono più degli altri gli effetti negativi di un settore caratterizzato da alti livelli di frammentarietà e discontinuità.
I beneficiari del provvedimento saranno circa 21mila, tra lavoratori discontinui nell’ambiente dello spettacolo e coloro che possiedono un contratto di lavoro intermittente (se non già titolari di altre indennità), i quali verranno individuati con un decreto interministeriale (Ministero della Cultura e del Lavoro). A queste categorie verrà accordato, nel corso del 2023, un bonus di circa 1.500 euro.
Dossier Tim: il Mef entra nella Netco
Altro traguardo raggiunto in questo Consiglio dei Ministri riguarda l’entrata del Ministro dell’Economia in Netco, al fianco del fondo Usa KKR. Si tratta di un provvedimento utile a «difendere l’interesse nazionale», come ha detto Giorgia Meloni. Già il 10 agosto, dopo la firma di un memorandum d’intesa tra Mef e la società in cui confluirà la rete fissa di Tim, si era delineata l’offerta di un’entrata del Ministero nella Netco, con una percentuale fino al 20%.
Assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro. Quello di oggi è un primo passo. Sul tavolo del Consiglio dei ministri arriva oggi un provvedimento estremamente importante e che riguarda uno dei grandi dossier industriali che questo Governo ha ereditato, che si trascina da decenni e che nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontare. Mi riferisco a Tim.
Ha detto la Premier Giorgia Meloni, invitando a soffermarsi sul significato politico di questa scelta:
La direzione intrapresa dal Governo è quella che il centrodestra ha sempre auspicato e sostenuto: assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro. Quello di oggi è un primo passo, al quale seguiranno ovviamente logiche di mercato, ma finalmente possiamo dire che in Italia c’è un Governo che su un dossier così importante si attiva a difesa dell’interesse nazionale e dei lavoratori. E che ha una strategia.
Immigrazione, Mantovano: “Il lavoro del Governo comincia ad ottenere i primi risultati”
Infine, nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri c’è anche modo di parlare del tema scottante dell’immigrazione, con il numero di arrivi che pare in continua lievitazione nonostante gli sforzi del Governo in Tunisia. Sulla questione, si è espresso il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano:
I numeri vanno letti e la lettura dei numeri – che sono oggettivamente preoccupanti – non può però non far vedere la dinamica degli arrivi stessi che ha conosciuto un picco nel mese di maggio e poi un abbassamento. In particolare la Tunisia a maggio, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ha registrato +1008%, oggi +386%, in Libia era +167, ora +13 per cento.
Dunque, a dispetto di quanto parrebbe ad osservare i dati crudi, per Mantovano il Governo sta «ottenendo i primi risultati». Dello stesso avviso è anche il Ministro Piatedosi, che rammenta:
Rispetto alle circa 74mila persone arrivate dalla Tunisia, quest’anno il governo di Tunisi ha bloccato a terra o recuperato in mare 42.126 migranti al 22 agosto 2023 che rispetto ai 15mila dello scorso anno significa un +171% di lavoro che la Tunisia ha fatto. Cìè qualche elemento di incoraggiamento se non ancora di soddisfazione definitiva.