Per la pensione di vecchiaia, quanti anni mancano? Il trattamento di vecchiaia è stato previsto dalla legge Fornero, che ha stabilito regole e condizioni ben precise, le quali possono variare in base alle necessità dei lavoratori. Sicuramente, ad oggi, la pensione di vecchiaia rappresenta l’unica certezza del sistema previdenziale italiano. A causa delle regole di accesso alla misura, i lavoratori devono rimanere più tempo in servizio. Analizziamo da vicino i requisiti per la pensione di vecchiaia, dall’attuale momento fino al 2026.
Pensione di vecchiaia quanti anni mancano?
Per alcuni, i requisiti anagrafici e contributivi sono molto rigidi. A volte è possibile ottenere un requisito contributivo diverso rispetto a quello anagrafico. Tuttavia, il meccanismo legato alla pensione di vecchiaia copre globalmente le diverse forme dell’occupazione.
Questo significa che non tutti raggiungono i requisiti per la pensione di vecchiaia nello stesso modo. Il sistema previdenziale italiano è così ampio da consentire una diversificazione delle modalità di pensionamento.
Questa è la ragione principale per cui, ad esempio, esistono categorie di lavoratori come quelli con occupazioni usuranti e gravose, che possono accedere alla pensione di vecchiaia:
- 66 anni e 7 mesi;
- 30 anni di contributi;
- per coloro privi di anzianità contributiva alla data del 31 dicembre 1995, viene previsto un assegno pensione pari a 1,5 volte il trattamento minimo.
Quanto tempo si aspetta per la pensione di vecchiaia?
Nel corso delle diverse legislature si è cercato di allontanare i lavoratori dal meccanismo normativo imposto dalla legge Fornero.
Al fine di evitare l’impatto con le regole ordinarie di pensionamento, è stata introdotta la Quota 100 (62 anni di età e 38 anni contributivi), seguita poi dalla pensione anticipata Quota 102 (64 anni di età e 38 anni contributivi), fino ad arrivare alla misura Quota 103. Quest’ultima mitiga l’aspetto legato all’età anagrafica, ma non quello contributivo, poiché richiede 41 anni di contributi e altre condizioni per andare in pensione a 62 anni.
In assenza di una pensione anticipata, si applicano i requisiti ordinari di pensionamento. In tal caso, i lavoratori che sono iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), alla Gestione Separata o ai fondi pensione esclusivi possono accedere alla pensione a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi.
L’alternativa alla pensione di vecchiaia è la pensione ordinaria, che richiede 41 o 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva, a prescindere dall’età anagrafica.
Pensione di vecchiaia: età anagrafica e accumulo contributivo
Fino al 2026, i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia rimarranno invariati. Pertanto, l’INPS richiede, nella generalità dei casi, 67 anni di età e 20 anni di contributi. Il requisito contributivo può scendere a 15 anni, a condizione che il beneficiario rientri nelle deroghe previste dalla legge Amato.
I requisiti si modificano per i lavoratori che hanno iniziato un accumulo contributivo dopo il 31 dicembre 1995. In questo caso, non sono sufficienti i soli requisiti ordinari, ma occorre anche la presenza di un assegno pensionistico superiore a 1,5 volte il trattamento minimo.
Salta il limite sull’assegno in presenza della liquidazione della pensione con il sistema contributivo all’età di 71 anni, con un’anzianità contributiva minima di 5 anni.
Per coloro che hanno perfezionato 67 anni di età e 20 anni di contributi, con una pensione liquidata nel sistema misto, è necessario che l’assegno risulti uguale o inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo.
Possono ottenere la pensione di vecchiaia contributiva coloro che raggiungono 20 anni di contributo e 64 anni di età , a condizione che l’assegno previdenziale risulti pari o superiore a 2,8 volte il trattamento minimo.
La pensione di vecchiaia anticipata viene concessa in presenza del requisito sanitario che accerta la presenza di un’invalidità dall’80%. In questo caso, l’età anagrafica scende a 56 anni per le donne e 61 anni di età per gli uomini. Il requisito contributivo può variare da 20 anni di contributi o anche 15 anni di versamenti, a condizione che si rientri nelle deroghe Amato.
Quanto tempo si aspetta per la pensione di vecchiaia?
La pensione di vecchia ordinaria viene rilasciata a 67 anni di età nella maggior parte delle circostanze. Tuttavia, in base alle diverse gestioni previdenziali è possibile l’accesso al trattamento tra 60 e 66 anni di età, una condizione variabile in base alla tipologia di lavoro.
A titolo di esempio, il comparto difesa, sicurezza e soccorso (in base alla qualifica), l’accesso alla pensione di vecchiaia varia da 60 a 66 anni.
Per il fondo lavoratori dello spettacolo l’accesso all’età pensionabile parte da 47 anni per ballerini tersicorei, mentre sono necessari 54 anni per gli sportivi professionisti. Infine, sono tante le variazioni in base alla categoria di lavoro.
Comunque, dalla presentazione della domanda di accesso alla pensione di vecchiaia, è necessario attendere da uno a tre mesi, corrispondenti a circa 55 giorni legati al periodo di elaborazione della pratica da parte dell’INPS.
Quanto si prende con la pensione di vecchiaia a 67 anni?
Non è possibile definire un importo unico per tutti. In base ai dati diramati dall’Osservatorio INPS, la media dell’assegno ricevuto con la pensione di vecchiaia si attesta intorno a un importo di circa 1.300 euro lordi al mese.