Le azioni di Stati Uniti e Corea del Nord, a cui si aggiunge anche il Giappone, nei pressi della penisola coreana continuano ad alimentare i rancori del leader nordcoreano Kim Jong-Un, che sceglie in risposta uno dei suoi maggiori cavalli di battaglia: la minaccia della guerra nucleare. Da Pyongyang il messaggio arriva forte e chiaro:
Le azioni conflittuali di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud destabilizzano la regione della penisola coreana e aumentano il rischio di una guerra nucleare, anche in mare.
Questo quanto affermato dal numero uno della Corea del Nord durante una visita alla marina, come riportato dall’agenzia Tass, a sua volta riferitasi alle dichiarazioni trasmesse dalla nordcoreana Kcna.
Kim Jong-Un: “A causa delle manovre ostili, c’è il rischio di una guerra nucleare”
Il leader coreano ha ricordato come «qualche tempo fa» – probabilmente riferendosi all’ultimo incontro trilaterale tra Corea del Nord, Stati Uniti e Giappone per calmierare la situazione nella penisola coreana – i capi dei tre Stati, quelli che Kim ha definito «capibanda», si sono accordati per varie esercitazioni militari. Ora tali prove belliche congiunte hanno avuto inizio, con evidente disappunto di Pyongyang.
A causa delle spericolate manovre di confronto delle forze ostili, comprese quelle statunitensi, le acque intorno alla penisola coreana si sono si è trasformate nella più grande area di concentrazione di veicoli militari del mondo e nelle acque più instabili con il rischio di una guerra nucleare.
Accusa Kim, puntando il dito contro i nemici presenti nella penisola coreana e al contempo giustificando la sua politica aggressiva. Il leader nordcoreano si è infine rivolto alla sua marina, affermando la necessità di rimanere sempre pronti ad azioni di guerra improvvise da parte delle altre forze in gioco:
La situazione attuale richiede che la nostra Marina faccia tutti gli sforzi per mantenere una costante allerta di combattimento, pronta a schiacciare la volontà del nemico in caso di circostanze impreviste.
La marina nordcoreana entrerà nella deterrenza nucleare
Washington, Seul e Tokyo: questi i tre attori che tanto preoccupano Kim. Le esercitazioni congiunte delle tre potenze mirano ad essere pronti a tracciare obiettivi e a condividere tempestivamente informazioni nel caso in cui Pyongyang superasse il limite della provocazione e la famosa goccia facesse traboccare il vaso.
La risposta del leader nordcoreano non poteva che essere quella del solito arroccamento difensivo e aggressivo, questa volta con un passo ulteriore: Kim doterà la marina militare di testate atomiche, facendola ufficialmente entrare nella deterrenza nucleare statale.
L’intelligence di Seul è preoccupata: si ritiene che il Nord stia aumentando l’impegno per schierare missili balistici e droni sottomarini dotati di testate nucleari.