L’Ape Sociale estesa rappresenta la novità delle pensioni del 2024. Per i lavoratori si prospetta una nuova opportunità previdenziale. Molti lettori sono interessati alle sorti della riforma delle pensioni. In tanti richiedono maggiori dettagli sugli sviluppi previdenziali, specialmente dopo le dichiarazioni del ministro Giorgetti che, cercando di ammorbidire l’effetto delle cattive notizie, ha anticipato una Manovra improntata alla cautela riguardo all’introduzione di misure mirate, nel pieno rispetto delle risorse e delle esigenze delle famiglie. Da lì a poco, abbiamo compreso che gli interventi previdenziali saranno ridotti all’osso. Esaminiamo insieme le principali caratteristiche dell’Ape Sociale estesa.
Pensioni 2024: Ape sociale estesa
Il dibattito sulle pensioni tra il governo e le parti sociali non è ancora entrato nel vivo, e già si percepisce un’intensa amarezza. I cambiamenti radicali al sistema previdenziale italiano tarderanno ad arrivare; per il momento, il governo Meloni sembra intenzionato a mantenere una linea estremamente cauta.
Per il 2024, non sarà introdotta alcuna nuova misura flessibile anticipata, nulla per abbracciare le esigenze dei lavoratori. Il Paese, trascinato dalla zavorra del debito pubblico e dall’invecchiamento della popolazione, non permette la ristrutturazione del quadro previdenziale.
Non ci sono buone notizie sul fronte previdenziale; nel corso degli anni, per mitigare l’impatto delle rigide regole della Fornero, sono state introdotte diverse deroghe. Le opportunità di ritiro dal lavoro prima del perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia e della pensione anticipata sono state rare.
Le misure dell’Ape Sociale e dell’Opzione Donna non sono mai diventate strutturali, quindi sono legate alle risorse disponibili e alla presenza di rinnovi annuali.
A peggiorare un quadro previdenziale già difficile di per sé, c’è l’applicazione del sistema contributivo sulle pensioni, che penalizza molto i lavoratori a causa delle retribuzioni ridotte e delle carriere precarie, rispetto a coloro più fortunati a cui viene applicato il sistema retributivo o misto.
Chi ha diritto all’ape sociale nel 2024?
Per il 2024, il governo Meloni dovrebbe ampliare la categoria degli aventi diritto all’anticipo pensionistico Ape sociale. La misura permette di accedere a un’indennità garantita dallo Stato italiano, a partire da 63 anni di età e almeno 30, 32 o 36 anni di contributi a seconda della categoria lavorativa.
L’Ape sociale abbraccia i lavoratori meritevoli di tutela, come ad esempio disoccupati, caregiver, invalidi civili e gravosi.
Secondo numerosi esperti, il governo italiano intende ampliare la categoria dei lavoratori gravosi. Attualmente, possono accedere all’Ape sociale i lavoratori impiegati nelle mansioni gravose, di cui all’allegato 3 della legge 234/2021.
Quali sono i requisiti richiesti per l’accettazione della richiesta di APE sociale?
Per ottenere l’indennità è necessario che i beneficiari in possesso dei requisiti e condizioni previste dall’attuale normativa abbiano, al momento della domanda di accesso, maturato diversi requisiti, tra cui:
- almeno 63 anni di età;
- almeno 30 anni di anzianità contributiva; per i lavoratori che svolgono le attività cd. gravose l’anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni. per i dipendenti delle imprese edili ed affini il requisito dell’anzianità contributiva per l’accesso all’APE Sociale è ridotto ad almeno 32 anni
- non essere titolari di alcuna pensione diretta.
Come e quando presentare la domanda per l’anticipo pensionistico nel 2023?
I beneficiari che entro il 31 dicembre 2023 hanno maturato i requisiti di legge o potrebbero perfezionarli a breve, possono richiedere il preliminare del diritto alla pensione. La domanda dovrà essere presentata all’INPS entro il 31 marzo, 15 luglio e non oltre il 30 novembre 2023.
È necessario che contestualmente alla presentazione della richiesta preliminare di accesso alla pensione, il beneficiario abbia maturato i requisiti, incluso la cessazione dell’attività lavorativa.