Tensioni oggi a Napoli: il corteo per il reddito di cittadinanza, composto da quasi 500 persone, è partito questa mattina, lunedì 28 agosto 2023, da piazza Garibaldi e ha attraversato alcune vie centrali della città, comportando non poco traffico. I manifestanti inoltre si sono trovati anche a scontrarsi con le forze dell’ordine. Vediamo dunque che cosa è successo e facciamo il punto della situazione.
Napoli, corteo reddito di cittadinanza oggi: cosa è successo
I manifestanti si sono trovati a Napoli in un corteo contro l’abolizione del reddito di cittadinanza. Si sono dati appuntamento questa mattina, alle 10 in punto, in piazza Garibaldi. Da qui, il gruppo di persone è partito e ha dato il via al corteo nel capoluogo campano.
L’obiettivo di questa manifestazione è chiaro a tutti: si vuole mandare un chiaro segnale al Governo italiano guidato dall’attuale premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. L’abolizione del sussidio statale fortemente voluta dall’esecutivo e messa in atto proprio negli ultimi mesi sta creando tantissimi disagi per migliaia e migliaia di famiglie italiane.
Per questo tante persone, da Nord a Sud Italia, manifestano e lanciano un appello al Governo affinché non venga tolta ad altre persone questa importante misura. Dall’altra parte però né Giorgia Meloni né i suoi ministri sembrano intenzionati a fare passi indietro in questo senso.
Così, oggi, dopo la partenza del corteo da piazza Garibaldi, i manifestanti – circa 500 persone tra uomini, donne, ragazzi e ragazze – si sono diretti verso via Amerigo Vespucci. Hanno proseguito poi per via Alessandro Volta. Poi si sono spostati verso l’autostrada. Il corteo ha mandato il traffico in tilt nelle zone interessate dal passaggio dei protestanti.
Ad organizzare la manifestazione di questa giornata, lunedì 28 agosto 2023, sono stati i membri della Rete dei Comitati per la difesa e l’estensione del Reddito di cittadinanza. Al loro fianco si è schierato anche il locale Partito della Rifondazione Comunista, che risulta inoltre essere già impegnato nel Comitato campano per la Misura integrativa regionale.
Lo scopo dei soggetti che hanno partecipato al corteo era quello di provare a bloccare anche l’autostrada, creando disagi alla circolazione delle macchine e delle autovetture. Però, al momento dell’arrivo davanti all’ingresso dell’autostrada, i manifestanti hanno trovato i membri della Polizia di Stato già schierati e pronti a impedire loro l’entrata.
Essi sono arrivati a circa 400 metri prima dell’imbocco dell’autostrada, dove hanno rinvenuto il cordone delle forze dell’ordine. Ed è proprio in questo momento e in questo luogo che poi sono iniziati gli scontri tra i manifestanti e gli agenti della Polizia.
Gli scontri e le tensioni
A circa un paio di ore dall’inizio del corteo, intorno alle 12, una volta che i circa 500 manifestanti sono arrivati davanti all’ingresso dell’autostrada, hanno preso il via gli scontri. Da un lato vi era la polizia, dall’altro i protestanti che chiedono allo Stato di non eliminare il reddito di cittadinanza.
Ci sono stati dunque tafferugli e tensioni. “Fateci passare”, continuavano a gridare i manifestanti napoletani. Inoltre, un centinaio di persone sono riuscite ad aggirare il blocco delle forze dell’ordine e a raggiungere comunque la rampa autostradale. Lo hanno fatto scavalcando le recinzioni e non rispettando così di divieti imposti dalla Polizia.
Ma attenzione: Napoli non è l’unica città che oggi ha visto la presenza di un corteo contro la sospensione del reddito di cittadinanza voluta dal governo Meloni. Delle manifestazione analoghe si sono verificate anche in posti come Palermo, capoluogo della Sicilia, e Cosenza, in Calabria.
Sono centinaia di migliaia le famiglie che protestano e chiedono al Governo di reintrodurre la misura del reddito di cittadinanza, anziché rimuoverla. Solo qualche giorno fa, il 25 agosto scorso, nella città di Napoli sono arrivati altri messaggi da parte dell’Inps. Ad aver ricevuto l’sms sono state altre 5.275 famiglie solo nel capoluogo campano. Esse non riceveranno più il sussidio statale.