Il ciclone Poppea diventa Medicane, termine ormai non più inedito perché utilizzato negli ultimi anni, parole che è un incrocio tra Mediterraneo e Hurricane (Uragano). Cos’è e perché se ne parla sempre più spesso?

I cicloni mediterranei sono fenomeni atmosferici complessi, profondamente radicati nelle caratteristiche del Mar Mediterraneo. Questi non sono semplici depressioni atmosferiche: si sviluppano quando la pressione atmosferica scende sotto i 1000 hpa e sono caratterizzati da un “cuore caldo”. A differenza dei cicloni tradizionali, quelli mediterranei si formano in particolari condizioni sul Mediterraneo. L’acqua calda di questo mare nei mesi post-estivi contribuisce alla formazione di intense piogge, che possono causare seri danni, specialmente in autunno.

Poppea diventa Medicane: cosa significa

Il nord Italia è sotto assedio a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Lombardia è in stato di allerta rossa, mentre altre sei regioni, tra cui Friuli Venezia Giulia, Liguria e parti di Piemonte, Toscana e Veneto, sono in allerta arancione. Altre zone dell’Italia, come l’Abruzzo occidentale, parte dell’Emilia-Romagna, il Lazio, la Sardegna e la Valle d’Aosta, sono in allerta gialla.

Queste tempeste sono conseguenza del ciclone Poppea, che ha colpito la Liguria dopo aver attraversato le calde acque mediterranee con temperature tra i 28 e i 30°C. Questo fenomeno, definito “Medicane“, come già scritto, è una combinazione tra “mediterranean” e “hurricane“, che denota tempeste con venti intensi e forti precipitazioni nella regione mediterranea. Nonostante non siano uragani nel senso tradizionale, i “medicane” possono avere caratteristiche simili.

Il meteorologo Antonio Sanò spiega che mentre gli uragani tipici hanno un diametro medio di 500 km, i medicane possono avere diametri di circa 100 km. Originato nel Nord Europa, Poppea, interagendo con acque calde, ha acquisito caratteristiche simil-tropicali, tra cui un “cuore caldo” e bassa pressione, rendendolo un fenomeno da monitorare con attenzione.

Classificazione e caratteristiche dei cicloni: cos’è un Medicane

Questi cicloni possono essere categorizzati in diversi modi:

  • Depressioni tropicali: le forme iniziali del ciclo.
  • TLC (Tropical Like Cyclones): riconosciuti dalla loro struttura a spirale e da un occhio centrale ben definito.
  • Medicane: rappresentano la forma più estrema e rara dei cicloni mediterranei. Questi sono simili agli uragani di categoria 1 e sono pertanto estremamente potenti.

A prescindere dalla categoria, la velocità del vento all’interno di questi cicloni può superare i 100 km/h e le loro precipitazioni sono spesso temporalesche. In generale, hanno una durata breve, variando da alcune ore a un paio di giorni.

Come si formano i Medicane

Nonostante il nome suggerisca un collegamento agli uragani dell’Atlantico, i Medicane sono distinti e unici nel loro genere. Mentre gli uragani possono avere un diametro fino a 500 km, i Medicane tendono ad avere un diametro massimo di solo 100 km, data la dimensione ridotta del Mediterraneo rispetto agli oceani più vasti. I Medicane traggono energia dall’acqua calda del Mediterraneo e dalla presenza di aria fredda in quota, creando un sistema altamente energetico e potente.

La formazione dei Medicane è quindi il risultato dell’interazione tra l’aria calda e fredda sopra il Mediterraneo. Questa interazione genera nubi che si muovono in circolo attorno a un “occhio” centrale, portando a temporali, piogge torrenziali e venti potenti. Fattori come il cambiamento climatico, che provoca un aumento delle temperature, contribuiscono all’intensificarsi di questi fenomeni.

Medicane sempre più intensi: gli studi

Oltre alle piogge torrenziali, i Medicane sono anche responsabili di venti potenti e mareggiate. Questi eventi possono causare danni significativi alle aree costiere e all’ambiente urbano. Inoltre, possono portare a un notevole calo delle temperature, come evidenziato dal recente passaggio del Medicane.

La crescente minaccia dei Medicane ha attirato l’attenzione della comunità scientifica. Recentemente, ricercatori dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale hanno esaminato il comportamento del Medicane Apollo. Il loro studio ha rivelato che, nonostante ci possa essere una diminuzione nella frequenza dei Medicane in futuro, ci sarà un aumento nella loro intensità. Eventi come Apollo possono avere conseguenze devastanti, come dimostrato dagli eventi in Sicilia e Calabria nel 2021.