Prosegue l’inchiesta sullo stupro di Caivano: le cuginette vittime delle violenze da parte di un gruppo di ragazzi sarebbero state minacciate e ricattate dai loro aggressori con alcuni video degli abusi. Questo è quanto emerge dalle ultime notizie sul caso che ha sconvolto il Napoletano (e non solo). Gli inquirenti hanno sequestrato i telefonini dei presunti stupratori e ora sono in corso dettagliate analisi.
Stupro Caivano, cuginette ricattate dagli aggressori?
Il contenuto degli smartphone di questi ragazzi è sicuramente oggi al centro dell’inchiesta sullo stupro di Caivano, località in provincia di Napoli dove due cuginette sono state più volte violentate e abusate. In un primo momento i media locali avevano parlato di due giovanissime ragazze di 13 anni. Con il trascorrere dei giorni però è emerso che le vittime potrebbero avere 10 e 12 anni.
Gli inquirenti hanno sequestrato, oltre ai cellulari degli indagati, anche quelli della madre e di una delle due cuginette. Ma come mai è stata presa questa decisione? La risposta si trova all’interno del decreto di convalida del sequestro probatorio ottenuto dalla procura di Napoli nord.
Nel documento si legge che la scelta di requisire anche lo smartphone di una delle due giovanissime e della madre è stata fatta
per analizzarne il contenuto, al fine di ricostruire la rete di relazioni tra i due indagati, le vittime, ulteriori soggetti a loro collegati.
Cosa sappiamo sugli indagati
Ancora abbastanza vaghe sono le notizie per quanto riguarda il gruppo di ragazzi che ha abusato delle due ragazzine minorenni. Non appena la notizia ha iniziato a fare il giro del web e dei social qualche giorno fa, quasi in concomitanza con la notizia dello stupro di Palermo, i giornali e le televisioni parlavano di un branco composto da sei persone.
Anche in questo caso però, dopo alcuni giorni, si è iniziato a parlare di ben più di sei persone. C’è chi sostiene che addirittura i ragazzi che avrebbero abusato delle due cugine siano stati una quindicina.
Al momento comunque sembra che due giovani siano sotto inchiesta con l’accusa di violenza sessuale. Uno sembra essere maggiorenne, mentre l’altro avrebbe un’età compresa tra i 14 e i 17 anni. A rivelarlo è oggi Il Corriere della Sera, che fa riferimento ad un documento di notifica datato il 31 luglio 2023.
Sempre stando a quanto riporta il giornale, ci sarebbe un altro dato molto importante e significativo, assolutamente da non sottovalutare. Sembra che, in riferimento alla relazione tra gli indagati e le vittime, gli investigatori stiano ipotizzando che ci siano state delle intimidazioni e delle minacce proprio nei confronti delle due cuginette.
Si valuta la pista secondo la quale i presunti aggressori avrebbero minacciato con i presunti video delle violenze le due ragazzine. Sono in corso analisi e ricerche che puntano a smentire o a confermare questa ipotesi. Sul tema si vuole comunque mantenere il massimo riserbo, considerata l’età delle vittime e degli aggressori.
“Tutti sapevano ciò che accadeva nel Parco Verde”: la richiesta di aiuto
Mentre le indagini su questo caso di violenza non si fermano, i residenti della zona continuano a denunciare la situazione di degrado al Parco Verde, in particolare nell’ex centro sportivo dove sono avvenuti gli abusi ai danni di due ragazzine giovani e minorenni.
I cittadini dicono che tutti erano e sono a conoscenza di ciò che accadeva all’interno del Parco. Oltre allo stupro, qui sarebbero avvenute anche violenze di altro tipo, legate spesso anche a contesti di droga e risse.
Proprio alla luce nel triste fatto di cronaca, gli abitanti nel Napoletano non smettono di chiedere un intervento delle istituzioni e del governo per risolvere – o almeno migliorare parzialmente – la situazione di grave degrado e disagio che affligge quella particolare area della città.