Oltre 20 mila persone si sono riunite ieri nello stadio Seyni Kountché della capitale del Niger Niamey per sostenere il regime militare che ha preso il potere con un colpo di stato un mese prima: ad animare queste folle, è anche la disinformazione online perpetrata dalla Russia in ottica anti-francese. Nelle ore precedenti, i golpisti avevano espulso l’ambasciatore francese Sylvain Itte, provocando una risposta decisa da parte di Parigi. “L’approvazione dell’ambasciatore proviene solo dalle legittime autorità elette del Niger“, aveva dichiarato il governo francese.

Come la Russia sta conquistando il Niger con la disinformazione

Sugli spalti, oltre alle bandiere nigerine, sventolavano anche quelle dell’Algeria, della Russia e persino della Compagnia mercenaria Wagner. “La lotta non si fermerà fino al giorno in cui non ci saranno più soldati francesi in Niger“, ha dichiarato il colonnello Ibro Amadou, membro del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp), la giunta militare al potere.

Il giornale britannico The Guardian ha rivelato i risultati di un’indagine condotta da Logically, un’azienda di analisi sulla disinformazione online. L’indagine ha evidenziato un notevole aumento delle attività sui social media legate al governo russo e all’organizzazione Wagner focalizzate sul Niger. Nel mese successivo al colpo di stato, sono stati pubblicati su 45 canali Telegram russi collegati al governo o alla Wagner ben 742 contenuti riguardanti il Niger, rispetto ai soli 11 del mese precedente. Questo incremento suggerisce un marcato interesse da parte della Russia nell’utilizzare gli eventi in corso a suo vantaggio.

I contenuti veicolati su questi canali promuovono narrative anti-francesi, alimentando preesistenti sentimenti negativi verso Parigi nel Niger, una ex colonia francese. Questo solleva preoccupazioni riguardo all’obiettivo della Russia di ottenere influenza politica, accordi economici favorevoli e accesso a risorse strategiche nel Niger dopo la caduta del presidente Bazoum.

Esempi di questi contenuti includono post che attribuiscono l’instabilità nel Niger alle potenze occidentali, che presumibilmente cercano di inglobare il Paese nel gruppo dei BRICS. Inoltre, un media statale russo ha amplificato le affermazioni del regime nigerino riguardanti l’ipotesi di un intervento militare da parte di Paesi dell’ECOWAS per riportare al potere Bazoum.

Kyle Walter, responsabile della ricerca presso Logically, ha sottolineato come gli account dei social media abbiano rapidamente spostato l’attenzione verso il Niger, suggerendo un pubblico interessato alle narrative filo-Cremlino che contrastano con quelli occidentali. L’intensificazione dell’influenza russa nel Niger rappresenta una sfida significativa per la stabilità della regione e richiede una risposta ponderata e diplomatica da parte della comunità internazionale.