L’Agenzia delle entrate si pone l’obiettivo di fare automaticamente e da sola la dichiarazione dei redditi: sarà un addio? Una novità molto ambiziosa, contenuta nella convenzione siglata con il MEF per il triennio 2023-2025.

Si tratta di una delle vie per la semplificazione amministrativa che, nella fattispecie, punta a potenziare i modelli precompilati, pensati essere più efficaci, e già messi da qualche anno a disposizione dei contribuenti.

Cosa prevede la convenzione?

Addio alla dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle entrate la farà in automatico

L’Amministrazione finanziaria si pone l’ambizioso progetto di fare tutto in autonomia e in automatico, dicendo addio alla dichiarazione dei redditi e potenziando i modelli precompilati per togliere l’incombenza ai contribuenti.

L’Agenzia delle entrate e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) hanno siglato una convenzione per il triennio 2023-2025. In essa trova spazio il progressivo implemento della dichiarazione precompilata, considerato uno strumento di maggiore efficacia e molto più comodo per i contribuenti.

Con il Fisco tutto online, in cui l’Agenzia delle entrate sarà in prima fila ad assistere fiscalmente i contribuenti, ci sarà anche l’addio all’assistenza fiscale fornita da CAF e commercialisti.

Si tratta di un cammino molto ambizioso, in cui il contribuente sarà molto più libero dagli adempimenti fiscali legati alla dichiarazione dei redditi, in cui farà tutto in automatico e in autonomia l’Agenzia delle entrate, senza la necessità di apportare modifiche o integrazioni.

In questa direzione sono stati già compiuti i primi passi, segnati dal più efficace Modello 730 e dall’avvio della dichiarazione Iva precompilata. Nei prossimi anni, sono attesi ulteriori miglioramenti alle altre dichiarazioni precompilate, fino ad arrivare all’obiettivo finale: la dematerializzazione dei modelli dichiarativi.

Più autonomia del contribuente nei confronti del Fisco

Come abbiamo già anticipato, l’obiettivo di questo progetto non è solo quello di arrivare alla completa dematerializzazione dei modelli dichiarativi, ma anche rendere il cittadino autonomo nei confronti degli obblighi dichiarativi.

Utilizzando una dichiarazione precompilata perfetta, il cittadino dovrà solo e unicamente verificare i dati inseriti dall’Agenzia delle entrate, senza più il bisogno – si spera – di effettuare modifiche o integrazioni.

Si tratta di un progetto molto ambizioso che richiede studio e analisi dei dati. A partire dal 2023, si affianca agli altri indicatori già presenti uno nuovo che permette di misurare il numero di dichiarazioni precompilate, sia modello 730 che Modello Redditi PF, inviate dal contribuente.

Quali sono gli ultimi dati sui modelli precompilati?

Molti contribuenti, già da qualche anno, utilizzano i modelli precompilati. In molti casi, però, i modelli presentano ancora errori o omissioni. In base agli ultimi dati resi disponibili sulla campagna dichiarativa in corso, risulta che 4,2 milioni di contribuenti hanno utilizzato la dichiarazione precompilata in autonomia. Di questi 4,2 milioni, solo il 22,3% l’hanno accettata così come predisposta dall’Agenzia delle entrate, senza apportare nessuna modifica.

Questi dati sono molto chiari: probabilmente, è ancora molto presto parlare di una precompilata perfetta. L’obiettivo è molto lontano e, ancora, ci vuole molto tempo affinché un risultato simile venga raggiunto.

Infatti, poco più di 1/5 dei contribuenti che si sono serviti del modello precompilato, hanno potuto inviarla senza apportare nessuna modifica o integrando dati.

Tuttavia, la convenzione stipulata tra l’Agenzia delle entrate e il MEF guarda con ottimismo al futuro e punta di raggiungere gli obiettivi prefissati entro il 2025, anche se, al momento, non sembra semplice.

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