La dichiarazione controversa del Ministro israeliano per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha scatenato una vivace polemica che coinvolge anche la modella di fama internazionale Bella Hadid: la questione riguarda la libertà di movimento della popolazione palestinese in Cisgiordania e le divergenti opinioni sul suo valore.

Ben-Gvir: “Limitazioni alla libertà di movimenti in Cisgiordania giuste”, ma Bella Hadid non ci sta

BenGvir, noto per il suo sostegno all’estrema destra e al premier Benjamin Netanyahu, ha sollevato critiche quando ha affermato che il suo diritto, e quello dei coloni ebrei, alla libertà di movimento era superiore a quello dei palestinesi. In un’intervista televisiva, ha dichiarato:

Il mio diritto, il diritto di mia moglie e dei miei figli di circolare in Giudea e Samaria, è più importante della libertà di movimento per gli arabi”, sottolineando che il “diritto alla vita viene prima della libertà di movimento.

Queste affermazioni hanno suscitato indignazione e proteste, con manifestazioni e una diffusione dello slogan “Mi spiace, Mohammad” sui social.

La risposta di Bella Hadid non si è fatta attendere. La modella, di origine palestinese, ha condiviso su Instagram un estratto dell’intervista del ministro, scrivendo:

In nessun luogo, in nessun momento, specialmente nel 2023, una vita dovrebbe essere più preziosa di quella di un altro. Soprattutto semplicemente a causa della loro etnia, cultura o puro odio.

Ha poi condiviso un video del gruppo per i diritti umani B’Tselem, mostrando restrizioni di movimento imposte ai palestinesi da parte dell’esercito israeliano.

Il ministro Ben-Gvir ha difeso la sua posizione, invitando le persone a vedere la realtà sul campo e sottolineando i rischi a cui sono esposti i coloni ebrei. Il premier Netanyahu ha supportato le affermazioni del ministro, affermando che Israele consente la massima libertà di movimento in Cisgiordania, ma che le misure di sicurezza sono necessarie per prevenire attacchi.

La polemica ha suscitato reazioni internazionali, con accuse di razzismo e di sostenere un sistema di apartheid. Fonti diplomatiche hanno segnalato un danno all’immagine di Israele, mentre l’Amministrazione USA ha condannato le parole del ministro. L’analista Mairav Zonszein ha affermato che le affermazioni di Ben-Gvir riflettono il punto di vista degli israeliani di estrema destra. Ahmad Tibi, deputato palestinese, ha sottolineato che per la prima volta un ministro ha ammesso pubblicamente l’applicazione di un regime di apartheid.