Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha affrontato le tragiche vicende delle violenze sessuali di gruppo che hanno scosso le città di Caivano e Palermo. Parlando a margine di un evento per la donazione di sangue a Pietrastornina, il ministro ha sottolineato che tali episodi coinvolgono non solo questioni di sicurezza e prevenzione, ma anche aspetti culturali. Ha affermato: “Sono fatti che riguardano sicuramente i temi della sicurezza e della prevenzione ma anche temi di carattere culturale“, sottolineando l’importanza dell’educazione dei giovani e del mondo della scuola.

Piantedosi: “Lavorare anche sulla prevenzione culturale”

Il caso di Caivano ha sconvolto l’opinione pubblica, con abusi perpetrati per mesi da un gruppo di giovanissimi su due bambine di 10 e 12 anni. Le indagini stanno rivelando nuovi dettagli sull’orrore di questa situazione, coinvolgendo almeno una quindicina di ragazzi, molti dei quali minorenni, in atti di violenza contro le cuginette. Si teme che figli dei boss del Parco Verde siano tra gli indagati.

Il ministro ha rassicurato sulla determinazione delle forze dell’ordine nel contrastare le piazze di spaccio come quella di Caivano, sottolineando che il loro lavoro “fa segnare quotidianamente successi e risultati molto importanti“. Tuttavia, alcune voci critiche hanno sollevato dubbi sulle risorse e gli sforzi dedicati alla lotta contro il traffico di droga, considerando che, nonostante gli sforzi, la domanda di droga rimane forte e l’offerta è organizzata.

La comunità religiosa e civile è stata profondamente colpita da questi eventi. Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, ha espresso il desiderio di un maggiore coinvolgimento dello Stato per affrontare la situazione. Il parroco ha dichiarato: “Noi per quello che possiamo ci siamo. Se lo Stato fosse più presente sarebbe bello“. Ha espresso la speranza che il governo e le istituzioni si impegnino a promuovere la cultura della legalità e a sostenere le comunità locali nella lotta contro il degrado, lo spaccio e la violenza.

Il vescovo Angelo Spinillo, della diocesi di Aversa che comprende Caivano, ha invitato il pontefice Papa Francesco a visitare il Parco Verde per dimostrare un segnale di attenzione e vicinanza alla comunità colpita. Il vescovo ha sottolineato l’importanza che lo Stato non lasci inutilizzate le opportunità di sviluppo e crescita, esortando a una maggiore responsabilità nell’affrontare le sfide sociali.