Nell’ultimo incontro tra Evgheny Prigozhin, il capo della controversa compagnia militare privata Wagner, e il presidente russo Vladimir Putin, le tensioni e le accuse avevano raggiunto livelli senza precedenti, secondo le testimonianze di un membro della compagnia militare privata. L’incontro avvenne solo cinque giorni dopo il tentato ammutinamento del Gruppo Wagner e la marcia verso Mosca, che si fermò a soli 200 chilometri dalla capitale. Putin urlò la sua rabbia per il “tradimento” subito da Prigozhin e dai suoi uomini.
Prigozhin, il giallo dell’ultimo incontro con Putin: “Credeva di essere stato perdonato”
Prigozhin credeva che Putin si fosse sfogato. ‘Non ci ha ucciso subito, quindi non ci ucciderà’, pensò. Si era convinto di essere immortale.
Così riferisce il miliziano, rivelando la prospettiva di Prigozhin durante quell’incontro tempestoso. Tuttavia, sembra che la fiducia di Prigozhin fosse malriposta. Nel misterioso schianto dell’aereo sul quale viaggiava mercoledì scorso, il capo della Wagner e i suoi più importanti collaboratori persero la vita. Le analisi del DNA hanno confermato le loro identità.
La versione dell’incontro fornita dal membro della Wagner è in netto contrasto con la narrazione ufficiale del Cremlino, che cercò di minimizzare l’episodio. La fonte afferma che Prigozhin aveva preso a cuore le urla di Putin come una forma di sfogo, erroneamente ritenendo di aver eluso il pericolo. Questa percezione potrebbe aver contribuito all’incredibile decisione di Prigozhin e dei suoi collaboratori di viaggiare insieme sullo stesso aereo, nonostante i rischi di sicurezza.
L’incidente aereo ha sollevato ulteriori domande e congetture. L’aereo precipitò mentre si dirigeva da Mosca a San Pietroburgo, e le indagini indicano una possibile esplosione a bordo, forse causata da una bomba. Le scatole nere e i corpi delle vittime sono stati recuperati e saranno sottoposti a esami del DNA per l’identificazione ufficiale.
L’incontro tumultuoso al Cremlino e la successiva tragedia dell’aereo hanno gettato ulteriori ombre sulle attività della compagnia Wagner e sul destino dei suoi membri. Le accuse di un coinvolgimento di Putin nell’incidente sono state respinte dal portavoce Dmitry Peskov come “una assoluta menzogna“, ma secondo alcune testimonianze, molti miliziani della Wagner sono convinti che Putin abbia avuto un ruolo nell’eliminazione di Prigozhin.