Nell’Angelus di questa domenica, il Papa Francesco ha condiviso un profondo messaggio riguardo al significato vivo e attuale di Gesù nella vita dei fedeli. Commentando il brano del Vangelo di Matteo in cui Gesù interroga i suoi discepoli sulla sua identità, il Pontefice ha sottolineato che Gesù non è da considerare un personaggio storico, ma “il Dio del presente“.
L’Angelus di Papa Francesco: “Gesù non è solo un ricordo del passato”
“La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?” è la domanda che Gesù ha posto ai suoi discepoli e che oggi Francesco rivolge a tutti noi. Egli ha evidenziato come molte persone considerino Gesù come un grande maestro, una figura buona, giusta e coraggiosa. Tuttavia, il Papa ha sottolineato che vedere Gesù solo come un personaggio del passato è insufficiente, poiché Gesù desidera essere “protagonista del tuo oggi, del mio oggi; non un profeta lontano, ma il Dio vicino“.
Papa Francesco ha ribadito che Cristo non è solo un ricordo del passato, ma il Dio del presente. Se fosse solamente un personaggio storico, imitarlo oggi sembrerebbe impossibile, poiché ci troveremmo di fronte al divario del tempo e all’insormontabile modello rappresentato da lui. Tuttavia, il Pontefice ha enfatizzato che Gesù è vivo e presente nella Chiesa e nel mondo, cammina con noi, offre la sua Parola e la sua grazia per illuminare e ristorare il nostro cammino.
Francesco ha anche esortato i fedeli a riflettere sulla domanda cruciale che Gesù ha posto: “Voi chi dite che io sia?”. Questa domanda, secondo il Papa, spinge ciascuno di noi a considerare se Gesù è veramente vivo nella nostra vita, se lo vediamo come il nostro Signore e se ci affidiamo a lui durante le sfide. Egli ha invitato a coltivare la presenza di Gesù attraverso la Parola e i Sacramenti, a lasciarsi guidare da lui e a camminare insieme nella comunità.
Infine, in conclusione dell’Angelus, Papa Francesco ha rivolto un pensiero alle vittime della guerra in Ucraina e agli incendi in Grecia. Ha esortato a rimanere vicini al popolo ucraino che soffre a causa della guerra e ha espresso solidarietà alle vittime degli incendi nella regione nord-orientale della Grecia.