In una mossa sorprendente, Fratelli d’Italia (FdI) ha annunciato un cambio di posizione sulle riforme istituzionali, abbracciando l’idea del “premierato” anziché del “presidenzialismo“. Questa svolta segna un importante spostamento nelle strategie politiche della destra italiana e potrebbe portare a significativi cambiamenti nel panorama politico del Paese.

FdI sostiene il premierato, non più il presidenzialismo. Cosa cambia?

Secondo quanto riportato da Repubblica, il partito guidato da Giorgia Meloni ha abbandonato l’opzione del presidenzialismo a favore del premierato, aprendo la strada a un nuovo disegno di legge che potrebbe presto giungere al Consiglio dei ministri e al Parlamento, se otterrà il consenso anche da parte di Matteo Salvini e Antonio Tajani. Questa modifica rappresenta una rottura rispetto alla posizione precedente di Fratelli d’Italia, che in passato aveva sostenuto la necessità di adottare un sistema presidenziale.

L’idea di eleggere direttamente il premier è stata presentata da Matteo Renzi ad agosto, ma non ha trovato sostegno da parte di altri politici, incluso Carlo Calenda. Tuttavia, sembra che Fratelli d’Italia stia ora prendendo questa proposta in considerazione, aprendo la strada a una possibile collaborazione con Renzi e il suo partito Italia Viva.

Nazario Pagano, presidente forzista della commissione Affari costituzionali della Camera, ha affermato a Repubblica che con il premierato si cerca di “mantenere la figura del presidente della Repubblica come istituzione terza e con un ruolo di garanzia“. Inoltre, la soluzione del premierato sembra trovare un terreno comune tra la maggioranza e l’opposizione, tranne che per il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle che sembrano inclini a sostenere solo piccoli interventi per rafforzare i poteri del premier.

Questa svolta ha il potenziale per portare a una serie di cambiamenti significativi nell’ambito politico e istituzionale dell’Italia. Tuttavia, vi è ancora incertezza sulla modalità di elezione del premier: l’opzione di un voto diretto in concomitanza con le elezioni politiche o l’indicazione del candidato premier sulla scheda elettorale. Questo punto rimane uno dei principali argomenti di discussione.