L’Italia dell’atletica scrive un’altra pagina di storia a Budapest, nella penultima serata dei Mondiali di atletica. Con Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu – di fatto il quartetto olimpico tranne Fausto Desalu in terza frazione – conquista una strepitosa medaglia d’argento dietro agli Stati Uniti di Noah Lyles. Quest’ultimo, a sua volta, compie la missione che si era prefissato: ottenere cioè tre medaglie d’oro su tre, tra 100, 200 (ieri sera) e 4×100. Tre uomini sono riusciti nell’impresa oltre a lui: Maurice Greene (1999), Tyson Gay (2007) e Usain Bolt (l’ultima volta nel 2015). Justin Gatlin, nel 2005, si era “fermato” alla doppietta 100+200.

Mondiali atletica Budapest 2023, strepitosa medaglia d’argento per la 4×100 di Rigali, Jacobs, Patta e Tortu

Ma mentre gli Stati Uniti pastrocchiano con il testimone in passaggi da funamboli, la piccola Italia che aveva acciuffato la qualificazione ai Mondiali non esattamente in tempi tranquilli offre tre cambi perfetti. Dalla matricola Rigali all’ex incerottato Jacobs, passando per il sempre generoso Patta, fino a quel Tortu che nella dimensione 4×100 diventa veleno. Primo posto agli Stati Uniti di Christian Coleman, Fred Kerley, Brandon Carnes e Noah Lyles, con la miglior prestazione mondiale dell’anno (37.38); secondo all’Italia con il secondo crono di sempre nella storia del quartetto veloce azzurro (37.62); bronzo alla Giamaica di Ackeem Blake, Oblique Seville, Ryiem Forde e Rohan Watson (37.76).

Un altro argento a 40 anni di distanza da quello di Tilli, Simionato, Pavoni e Mennea a Helsinki 1983. Anche in quell’occasione furono gli Stati Uniti a vincere. Ed erano quelli di Carl Lewis. Grazie a questa medaglia – la numero quattro della spedizione italiana in Ungheria – l’Italia (un oro con Tamberi, due argenti con Fabbri e staffetta e il bronzo di Palmisano nella marcia) è nona nel medagliere dietro alla Svezia (2-1-0) e davanti all’Australia (1-1-2). A giudicare dal “placing table“, la classifica che tiene conto dei piazzamenti per ogni singola nazione, è il miglior Mondiale di sempre con 47 punti all’attivo a un giorno dalla chiusura.

In evidenza la staffetta femminile, che ottiene il miglior piazzamento di sempre ai Mondiali

Nella finale femminile, miglior piazzamento di sempre ai Mondiali grazie al quarto posto di Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese in 42.49. Primi Stati Uniti (Tamari Davis, Twanisha Terry, Gabrielle Thomas, e la campionessa sui 100 Sha’Carri Richardson) con il record dei campionati da 41.03, seconda Giamaica (Natasha Morrison, Shelly-Ann Fraser-Pryce, Shashalee Forbes, Shericka Jackson) con 41.21, terza Gran Bretagna (Asha Philip, Imani Lansiquot, Bianca Williams, Daryll Neita) con 41.97.

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