La controffensiva ucraina, stando a quanto riportato dalle forze di Kiev, sta proseguendo con risultati positivi, tanto che un comandante che combatte nel sud noto con il nome di battaglia ‘Kombat’ ha dichiarato a Reuters di essere sicuro che “da qui in poi andremo più veloci”. Sembrerebbe, infatti, che sia stata superata la linea più difficile delle difese russe nel sud, dopo che è stata issata la bandiera gialla e azzurra a Robotyne nella regione di Zaporizhzhia. L’obiettivo del comandante è il Mar d’Azov e liberare tutti i territori ucraini: “Abbiamo superato le strade principali che erano state minate. Stiamo arrivando a quelle linee dove possiamo andare (avanti). Sono sicuro che da qui in poi andremo più veloci“.

Guerra, comandante Kombat sulla controffensiva ucraina: “Da qui in poi andremo più veloci”

Un altro esito positivo della controffensiva risulta dall’attacco aereo ucraino contro la base in Crimea della 126ma brigata della guardia di difesa costiera della flotta russa del Mar Nero. Stando alle fonti ucraine, sarebbero morte decine di militari russi e il fianco occidentale della penisola si troverebbe al momento scoperto. Il capo dei servizi segreti militari ucraini, Kyrilo Budanov, a fronte di ciò ha commentato il risultato con le seguenti parole:

Abbiamo la capacità di colpire qualsiasi parte del territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea a partire da ora. Assolutamente in qualsiasi punto possiamo raggiungere il nemico. Liberare la Crimea senza combattimenti è impossibile, e non sarà un’offensiva facile.

Nelle ultime ore ha parlato un altro uomo di punta dell’Ucraina, ossia il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, il quale ha scritto un post su X in cui definisce le richieste di negoziati immediati con la Russia un “rifiuto dei principi fondamentali della democrazia” e la “disponibilità a riconoscere il diritto dell’assassino a commettere crimini impuniti“, a maggior ragione se si guarda ai numerosi crimini di guerra commessi nell’ultimo anno. Podolyak si è poi rivolto direttamente a tutti quei Paesi che stanno lavorando per trovare delle formule di negoziato con la Russia:

Non è l’Ucraina che dovrebbe reagire a un desiderio così eloquente di scambiare la libertà con la paura. Dovrebbero reagire gli elettori dei Paesi da cui provengono gli appelli a negoziare con gli assassini.

Da parte della Russia invece è arrivato un avvertimento. In particolare, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un’intervista all’agenzia di stato Tass e all’emittente satellitare controllata dal Cremlino Rt, ha dichiarato che è l’Occidente a stare spingendo tutti verso la terza guerra mondiale. Medvedev nello specifico ha fatto riferimento al fatto che l’Occidente non ascolta gli avvertimenti della Russia, come sarebbe già accaduto in Georgia nel 2008:

Francamente sarebbe stato meglio se li avessero ascoltati [i segnali, NdR]. In ogni caso, il mondo non avrebbe dovuto affrontare la minaccia della terza guerra mondiale. In realtà, è in questa direzione che i nostri avversari stanno attivamente spingendo tutti.

Insomma, lo scenario bellico si complica sempre di più con la Crimea che sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella disputa strategica tra Russia e Ucraina.