Ci sono novità per quanto riguarda la violenza sul treno Milano-Bergamo ai danni di una studentessa di 21 anni avvenuta mercoledì 5 aprile 2023. L’autore dell’abuso, un uomo di 36 anni, è stato condannato con rito abbreviato a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Stando a quanto raccontato dalla vittima e alle ricostruzioni degli inquirenti, egli avrebbe prima fornito informazioni alla giovane sulla banchina e poi, una volta dentro il convoglio, avrebbe abusato di lei.
Violenza sul treno Milano-Bergamo: condannato l’aggressore
La notizia della condanna alla reclusione a 4 anni e 2 mesi per l’aggressore della violenza sul treno Milano-Bergamo arriva oggi, sabato 26 agosto 2023, a più di quattro mesi di distanza dall’accaduto. Il 36enne, di origini egiziane, in realtà, era finito in manette il 22 aprile a seguito delle indagini della Squadra mobile e della Polizia ferroviaria. Il gip aveva pensato per lui la misura cautelare. Egli infatti si trovava ai domiciliari e aveva un braccialetto elettronico.
Poi c’è stato il processo contro l’uomo e la sentenza è stata emessa dal gup nel mese di luglio scorso. La notizia del verdetto e dunque della condanna è però giunta solamente nelle ultime ore. Ha subito fatto il giro del web e dei social. A incastrarlo non è stata solo la denuncia della vittima, ma anche le immagini immortalate dalle videocamere di sorveglianza delle stazioni ferroviarie da cui è passato. Proprio grazie ad esse era stato riconosciuto il volto dell’aggressore.
In aula il pm aveva chiesto per l’uomo una condanna a 4 anni e 6 mesi, che è però stata ridotta secondo quanto previsto dal rito abbreviato. Il 36enne in tribunale è stato riconosciuto come autore della violenza avvenuta il 5 aprile scorso sul treno Milano-Bergamo.
I fatti: cos’era successo quel giorno
L’abuso nei confronti di una giovane ragazza di 21 anni era avvenuto per la precisione nel tratto tra Milano Porta Garibaldi e Milano Porta Vittoria. Erano circa le 11 di mattina. L’uomo risultava essere incensurato e regolarmente residente in Italia.
La vittima aveva subito sporto denuncia e aveva identificato il 36enne dalle immagini delle telecamere di sorveglianza. Subito i membri delle forze dell’ordine avevano provveduto ad individuarlo e fermarlo. Una volta a trovatosi davanti agli agenti l’uomo, di origini egiziane, aveva sostenuto “Non ho fatto niente di male”.
Egli era stato poi prelevato da casa sua, in zona Dergano, a Milano, e portato al carcere San Vittore. Era stato poi sottoposto ad interrogatorio aveva dovuto rispondere alle domande degli inquirenti. Le indagini erano partite non appena la ragazza di 21 anni aveva riferito il fatto agli organi competenti.
La violenza era avvenuta a bordo del convoglio 24531, il quale collega Varese a Treviglio, località nella provincia di Bergamo. In piena mattinata. Secondo il resoconto della vittima e le ricostruzioni degli esperti, lei avrebbe prima chiesto informazioni sul treno da prendere proprio al 36enne, mentre erano ancora sulla banchina.
Il racconto della vittima
Poi, una volta salita sul convoglio e giunta in una carrozza, sarebbe stata raggiunta dall’uomo. L’abuso è avvenuto intorno alle 11 di mercoledì 5 aprile 2023 tra la stazione di Milano Porta Garibaldi e Milano Porta Vittoria.
La ragazza aveva raccontato:
Una volta a bordo ho cercato altre persone per accertarmi di non aver sbagliato treno, finché, in un vagone, me lo sono ritrovato davanti. Non ero da sola. C’era un altro passeggero che, intuita la situazione, ci ha lasciati soli e se ne è andato.
A questo punto, la 21enne aveva riferito che l’uomo l’aveva afferrata e tirata verso di lui, immobilizzandola completamente. Lei aveva continuato dicendo di aver perso conoscenza per lo shock in quel momento, ma di essersi ripresa poco dopo.
Dopo ho urlato più forte che potevo e gli ho sferrato un colpo sotto il mento. Sono scappata finché ho trovato il controllore e con lui siamo corsi fino in cima al treno dove c’era la polizia. Mi ha salvato l’istinto di sopravvivenza.